L gradimento, con che dalla Republica letteraria è stato accolto l’Encomio di quest’inclita Città d’Urbino, composto da Monsig. Bernardino Baldi Abate di Guastalla, che l’anno scorso uscì dalle mie Stampe, mi chiama all’adempimento della promessa, che allora feci, di pubblicare alcun’altra delle sue illustri fatiche à comun benefizio. Vengo pertanto à liberar la mia fede, con offerirvi (amico Lettore) la presente Cronica de Matematici, da me scelta, [p. xivmodifica]in riguardo della picciolezza della sua mole, per prodroma all’insigne, e celebratissima Opera delle Vite intere de medesimi Matematici, alla di cui impressione mi vado apparecchiando. Travagliò dodici anni continui questo eruditissimo Letterato in raccorre le notizie, che gli bisognavano, per formare l’accennata grand’Opera, alla quale applicò l’animo, subito che ebbe composta per impulso di grata riconoscenza la Vita di Federico Comandino suo Maestro, e insieme uno de chiarissimi lumi della sua Patria: riputando egli cosa non convenevole, dopo d’aver scritto del suo [p. xvmodifica]Maestro, tacere de gl’altri, e comportare che stassero immerse nell’oblivione le memorie gloriose di tanti, e tanti eccellentissimi Uomini, che con li studii, e dottrina loro non ad una persona, ne ad una Città sola, mà ad intere Provincie, e al mondo tutto apportarono grandissima utilità, e ornamento. Superate non senza costo d’immense fatiche, come egli istesso afferma nella Prefazione del primo tomo, le gravissime difficoltà dell’impresa, à che fù egli grandemente ajutato dalla perfetta cognizione, che aveva, di molte lingue, divise tutta la materia in due grossi volumi; nel [p. xvimodifica]primo de quali racchiuse le Vite di tutti li Matematici illustri, che fiorirono dall'Olimpiade 58. fino alla nascita del nostro Redentore Giesù Cristo, cominciando da Talete, e terminando in Vitruvio; e nel secondo abbracciò le Vite di tutti gl'altri Matematici, che vissero dopo l'Era Cristiana fino à suoi tempi, cominciando da Boezio Severino, e terminando nel P. Cristoforo Clavio Bambergese. Ma perche di molti, à quali la sorte fù meno propizia, non gli riuscì di acquistar tanto, che bastasse per scrivere appieno le loro Vite, e non era dicevole, che il nome de medesimi rimanesse sepolto in [p. xviimodifica]oscuro, e ingiurioso silenzio; quindi l’Autore pigliò consiglio, com’Egli accenna nella seguente Prefazione à Lettori, d’illustrare la loro memoria; con tessere la presente Cronica, in cui volle insieme comprendere anche li Matematici, de quali ha composte le Vite, affinche nulla mancasse alla perfetta disposizione dell’opera. Tocca egli brevemente in essa le cose da ciascheduno inventate, e descritte, & assegna à tutti li tempi precisi, ne quali probabilmente fiorirono. Sono li Matematici nella Cronica nominati 366. e di questi abbiamo le intere Vite fino al numero di 201. E vero che la diligenza di [p. xviiimodifica]Gerardo Gio: Vossio, e di altri moderni è giunta à trovare maggior numero di antichi celebri Matematici, & ha anche osservata una forse più corretta, e sicura Cronologia de tempi, in cui vissero; ma ciò non diminuisce punto il merito del nostro Autore, à cui si debbe incontrastabilmente la gloria d’esser’stato il primo, che abbia tratto dalle tenebre, in cui giacevano, li nomi di tanti chiarissimi Professori di queste nobili discipline, e ne abbia tessute ordinatamente le Vite, il che per verità non ha fatto alcun’altro de gl’antichi, ne de moderni Scrittori. Mi animo pertanto à sperare, che [p. xixmodifica]l’operetta presente sarà da Voi benignamente gradita; il che succedendo, mi applicarò volontieri à servirvi in recare ad effetto, quando più presto mi sarà permesso, la divisata edizione delle Vite, quali porgeranno senza dubbio molto più abbondante materia di diletto, e di profitto. E Dio vi feliciti.