Corano/Capitolo LXXVIII

Capitolo LXXVIII

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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
Capitolo LXXVIII
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CAPITOLO LXXVIII.

la gran notizia.

Dato alla Mecca. — 41 Versetti.

In nome di Dio clemente e misericordioso.

1.  Essi si domandano

2.  Della gran notizia (della resurrezione)

3.  Che fa il soggetto delle loro controversie.

4.  La sapranno infallibilmente;

5.  Sì, la sapranno.

6.  Non abbiam noi fissata la terra come un letto,

7.  E le montagne come pilastri?

8.  Vi abbiamo creati.

9.  Nel vostro sonno abbiamo fissato il vostro riposo.

10.  Vi abbiamo data la notte per mantello.

11.  Abbiamo stabilito il giorno come mezzo di vivere1.

12.  Abbiamo edificati sulle vostre teste sette cieli solidi.

13.  Abbiamo sospesi ad essi un fanale lucente.

14.  Facciam scendere dalle nubi acqua in copia,

15.  Per far germogliare per essa il grano e le piante,

16.  Ed i giardini piantati di alberi.

17.  Il giorno della decisione è un’epoca già fissata.

18.  Un giorno si suonerà la tromba, e verrete in folla.

19.  Il cielo s’aprirà, e si vedranno tante porte.

20.  Le montagne saranno messe in movimento, e compariranno come un riflesso nell’acqua.

21.  L’inferno sarà formato d’imboscate,

22.  Ritiro dei malvagi

23.  Per restarvi de’ secoli. [p. 311 modifica]

24.  Non vi goderanno nè il fresco, nè alcuna bevanda,

25.  Senon l’acqua bollente, e la marcia,

26.  Qual ricompensa (delle opere loro);

27.  Poichè non han mai pensato che dovran regolare il conto,

28.  E negavano i nostri segni, trattandoli di bugie.

29.  Ma noi abbiam tenuto conto, e notato tutto.

30.  Gustate dunque la ricompensa, non accresceremo che i vostri supplizi.

31.  Un soggiorno di felicità è riservato ai giusti,

32.  Giardini e vigne,

33.  Giovinette col seno rotondo, e di età simile alla loro,

34.  Tazze ripiene.

35.  Non vi ascolteranno discorsi frivoli, nè bugie.

36.  È una ricompensa del tuo Signore, essa è sufficiente,

37.  Del padrone de’ cieli e della terra, e di tutto ciò che è nel loro intervallo, del Clemente; ma non gli dirigeranno la parola.

38.  Il giorno in cui lo spirito2 e gli angeli saranno schierati in ordine, nessuno parlerà, fuorchè colui a cui il Misericordioso lo permetterà, e che non dirà sennonchè ciò che è giusto.

39.  Quel giorno è un giorno infallibile; chi vuole, prende la strada (che conduce) al Signore.

40.  T’abbiamo avvertito della venuta prossima del supplizio,

41.  Il giorno in cui l’uomo vedrà le opere delle sue mani, e in cui l’infedele griderà: volesse Dio che io fossi polve!


Note

  1. Cioè, che il giorno è consacrato agli affari della vita, alle occupazioni, e ai travagli, che procurano agli uomini i mezzi di sussistenza.
  2. Cioè, l’angelo Gabriele.