Cor, che d'atti empj e crudeli

Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Cor, che d’atti empj e crudeli Intestazione 4 agosto 2023 75% Da definire

I bei legami Belle rose porporine
Questo testo fa parte della raccolta Canzonette di Gabriello Chiabrera


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XLVI

Che in Amore son pene.

Cor, che d’atti empj e crudeli
     Ti quereli,
     Non sai tu, che Amore è reo?
     A penar tu non sei solo:
     5In gran duolo
     Già così piangeva Orfeo.
Cinta il crin d’oscure bende
     Notte ascende
     Per lo ciel su tacit’ali;
     10E con aer tenebroso
     Dà riposo
     Alle ciglia de’ mortali.
Non è riva erma e selvaggia,
     Non è piaggia
     15Di bei fior vaga e dipinta,
     Nel cui seno alberghi fera
     Così fiera,
     Che dal sonno or non sia vinta.
Chiuso ramo intra le foglie
     20Ora accoglie
     Gli augelletti volatori;
     E nel mare in grembo a Teti
     Or quïeti
     Stansi i pesci notatori.
25Io soletto al duol, che spargo,
     Gli occhi allargo,
     Perchè forte indi trabocchi;
     E pasciuti di veneno
     Giù nel seno
     30Vegghia il cor, non men che gli occhi.
Per tal via non soffre un core
     Rio dolore,
     Che appo me non sia felice;
     Ah che in terra il mio conforto
     35Teco è morto,
     Amatissima Euridice!
Lasso me! che far deggio io?
     Rive, addio,
     Troppo liete a’ dolor miei:
     40Vegno a voi, monti silvestri,
     Fiumi alpestri,
     Vegno a voi, ghiacci Rifei.