Condotto Amor m'avea fino all'estremo
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Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
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[«Folle è tua speme».]
Condotto Amor m’avea fino all’estremo
di mia speranza e tempo oramai n’era:
presso era quel che assai si brama e spera,
ond’io tanto sospiro e tanto gemo.
Quando una voce udi’, ch’ancor ne tremo,
rigida, aspra, crudele, iniqua e fera:
— Folle è tua speme e la tua voglia altèra
a ricercar quel che solo è supremo.
Bastiti rimirar mie’ vaghi lumi,
ed udir l’armonia delle parole,
e contemplar l’alte virtú divine.
Quel che di me piú oltre aver presumi
vano è il pensiero, e, se il tuo cor piú vuole,
dolgasi non di me, ma del suo fine. —