Con venti e venti effigiate carte

Giovan Battista Marino

XVII secolo Letteratura 34 - Giuoco di primiera Intestazione 10 aprile 2008 75% Raccolte di poesie

In sogno ancora (Amor, che puoi più farmi?) Globbo gravido d'aure al ciel sospinto
Questo testo fa parte della raccolta Amori (Marino)

 
Con venti e venti effigiate carte
(armi del’Ozio) il sol de’ miei pensieri
esercitando gìa fra tre guerrieri
in domestico agon scherzi di Marte.

5L’accogliean, le spendean confuse e sparte,
fatti di cieca dea campioni alteri,
e con assalti or simulati or veri,
or schernian l’arte, or si schermian con l’arte.

Quando ver me volgendo il guardo pio
10(e gliele diè di propria mano Amore)
quattro ne prese il bell’idolo mio.

V’era col quadro e con la picca il fiore,
il cor non v’era già; ma gli died’io
(per farlo apien vittorioso) il core.