Con venti e venti effigiate carte
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Questo testo fa parte della raccolta Amori (Marino)
Con venti e venti effigiate carte
(armi del’Ozio) il sol de’ miei pensieri
esercitando gìa fra tre guerrieri
in domestico agon scherzi di Marte.
5L’accogliean, le spendean confuse e sparte,
fatti di cieca dea campioni alteri,
e con assalti or simulati or veri,
or schernian l’arte, or si schermian con l’arte.
Quando ver me volgendo il guardo pio
10(e gliele diè di propria mano Amore)
quattro ne prese il bell’idolo mio.
V’era col quadro e con la picca il fiore,
il cor non v’era già; ma gli died’io
(per farlo apien vittorioso) il core.