Completa raccolta di opuscoli osservazioni e notizie diverse contenute nei giornali astro-meteorologici/1782

Nel Giornale dell’Anno 1782. II Saros Meteorologico, o Saggio di un nuovo Ciclo delle Stagioni

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Nel Giornale dell’Anno 1782.

IL SAROS METEOROLOGICO

o saggio

D’UN NUOVO CICLO DELLE STAGIONI

DI D. GIUSEPPE TOALDO

P. Prof. di Astron. in Padova.


In incognita tortuosa via, di notte oscura, una picciola Lucerna con lume comunque fiacco, presta però un consolante soccorso al viandante smarrito; e gli stessi baleni, benchè interrotti, gli servono a scoprire per tratti il cammino che deve tenere. Nel profondo bujo che regnò sin ora nella successione delle Stagioni, se uno venga ad accendere un qualunque debile, ed interrotto lume che tratto tratto ne mostri il filo, sarà egli da biasimare perchè non ha portato un lume più grande? Or tale è il lume, ed il filo che porge la nuova Regola delle Stagioni che quì si annunzia; eccola. [p. 83 modifica]

1. È il Saros un antico Ciclo Astronomico de’ Caldei, che abbraccia un corso di 223 Lune, e che riconduce le Ecclissi di Luna molto adequatamente. Queste 223 Lune formano lo spazio di 6585 giorni, ed un terzo circa, o sia 18 anni Giuliani (14 comuni 4 bissestili) 11 giorni, 7 ore, e 43 in 44 minuti1. In questo intervallo compie la [p. 84 modifica]Luna il Circolo di tutte le sue rivoluzioni, ed irregolarità, come s’è spiegato nella Nota; perciò il celebre Hallejo richiamò alla luce questo meraviglioso Ciclo per uso e perfezione dell’Astronomia Lunare, con questo principio: Ritornando la Luna per una medesima serie di combinazioni, se per tutto [p. 85 modifica]il corso di questi 18 anni si osserverà il suo luogo accuratamente, paragonando il luogo osservato col luogo calcolato dalle Tavole, si rileverà l’error delle Tavole, che sarà l’istesso sempre che la Luna ritorni in quel sito del Ciclo; e così si avranno le Tavole corrette per sempre, quando sieno state buone le osservazioni. È questo l’oggetto che formò dopo, e forma tuttavia la maggiore, e la più utile occupazione degli Astronomi; ed è per questo mezzo quasi unico, che, perfezionate le Tavole della Luna, possono ora i Naviganti scorrere con tanta sicurezza gli Oceani, e fare il giro del Mondo, trovando sempre la longitudine del luogo.

2. Tali essendo i caratteri Astronomici del Saros, m’è venuto in mente, di farne l’applicazione alla Meteorologia: ed ho ragionato così. Se la Luna ha qualche influenza sull’Atmosfera, sulle Meteore, sui Tempi, sulle Stagioni, come pare ormai indubitato, ritornando la stessa per la medesima serie di combinazioni, o sia di Punti Lunari, combinandosi inoltre appresso poco colla medesima stagione solare, dovrebbe ricondurre un circolo d’impressioni simili nell’aria, che vuol dire un ritorno di tempi, e di [p. 86 modifica]stagioni, a capo degli anni 182, o alla Luna ducentesima vigesima terza.

3. Sin dal 1770 nel mio Libro dell’Influenza aveva rilevato, che una pari quantità di pioggia si raccoglie appresso poco di 9 in 9 anni; e riferiva questa parità alla rivoluzione dell’Apogeo Lunare, che si compie appunto in 9 anni meno due piccioli Mesi. Sono 111 Lune, e mezza; Plinio per il ritorno delle maree, e delle stagioni, dà la centesima Luna, prendendo il numero rotondo, o il poco presso . Ma que’ due Mesi fanno una differenza sensibile nella stagione solare; ed i Quarti di Luna cadono molto diversamente in capo a 9 anni; perciò non puovvi essere legittima comparazione, o rinnovazione d’impressioni da un periodo all’altro, nè del tutto, nè nelle parti.

4. Il Numero d’Oro, o sia Ciclo di 19 anni (235 Lune) riconduce invero i Quarti di [p. 87 modifica]Luna agli stessi giorni dell’anno Solare; e difatto tra questi diciannovesimi anni s’incontra spesso delle somiglianze di Stagione, come lo prova il P. Cotte co’ suoi confronti sparsi per li Giornali. Ma più spesso s’incontrano ancora delle differenze, e queste dipendono sopra tutto dal sito diverso dell’Apogeo Lunare, che in queste cose ha la maggior potenza, e che a capo di 19 anni si trova discosto dalla precedente situazione quasi per due interi segni del Zodiaco, ciò che disturba di molto la parità.

5. Lasciando dunque a questi, ed altri periodi sviluppati nel citato libro (P. II. Arte Ven.) il loro valore, m’è parso meritare più d’attenzione il Saros, che fa circolare la Luna in tutte le sue combinazioni, con un ritorno assai prossimo anche rapporto all’anno solare: poichè 11 giorni di differenza non è poi gran cosa in fatto di Meteore. Col ritorno dunque dei medesimi punti Lunari nella medesima serie delle 223 Lune, è probabile anche che ritorni una serie simile, o rivoluzione, di tempi, di pioggie, di venti, caligini, temporali ec. in quanto dipendono dalla Luna; intendendo un ritorno, non di egualità numerica, nè di dettaglio, che non è [p. 88 modifica]d’aspettare, ma d’una inclinazione analoga; e potrà essere questa una nuova prova dell’influenza Lunare.

6. Fu questo il principio del mio discorso; ma conveniva vedere se corrispondessero i fatti. Possedendo una serie d’osservazioni, per questo paese, che abbracciano lo spazio di 57 anni, comprese quelle del Sig. March. Poleni, del Sig. Morgagni, e le mie proprie di seguito a quelle, cioè, dal 1725 sino al presente anno 1781, aveva tre Cicli completi di 18 anni, ed il principio d’un quarto: poteva dunque fare dei confronti a piacere. L’entrare poi in tutti i detagli, non dirò del Barometro, e del Termometro che poco hanno a che fare colla Luna, ma de’ Venti, ed altre Meteore, sarebbe stato un lavoro immenso. Mi sono dunque limitato a contare il numero de giorni piovosi, e la quantità della pioggia per ogni Luna, da un Plenilunio all’altro (poichè in rigore procede il Saros da Plenilunio in Plenilunio): così ho avuto la serie di tre Cicli, il primo dal 1725 sino al 1742 inclusive: il secondo dal 1742 al 1760; il terzo dal 1761 al 1778, e corre ora il quarto, sommando in tutto più di 700 Lune. Queste ho disposto in quattro [p. 89 modifica]Colonne di 223 Lune coi proprj numeri de’ giorni, e delle misure di pioggia ciascuna: i risultati furono questi.

7. Paragonando le Lune dei primo ciclo con quelle del secondo, se ne trova più di 100 eguali nella misura della Pioggia, più di 100 nel numero de’ giorni, che vuol dire più di 200 per il ritorno (prendendo la cosa coll’avvertenze quì dopo) 64 sono comuni ad ambedue i numeri, il che fortifica la superiorità della proporzione. Una proporzione anche maggiore si trova paragonando le Lune del secondo Ciclo con quelle del terzo.

8. Le discordanze spesso si ragguagliano prendendo le Lune 2 a 2 ,3 a 3, talora 6 a 6, o anche 12 a 12; come si vedrà nelle Lune del cadente anno 1781. Una Luna si cambia non di rado colla vicina; con che se ne pareggiano due; nè questo scambio offende punto la Regola, bastando che nel tornio di quelle Lune, in quella stagione, o in quell’annata, si scorga un ritorno d’una data impressione, d’una data inclinazione, o influenza di Meteore; anzi è questo propriamente il vero spirito del Ciclo; così Plinio, per il ritorno delle Maree, e delle [p. 90 modifica]Stagioni stravaganti, dava cogli Antichi la Centesima Luna, invece della Centesima undecima.

9. Non è giusto di paragonare un Saros se non col suo prossimo, avanti, o dopo; perchè dal primo al terzo risulta una differenza di 22 giorni nella stagione solare, e di 34 nel quarto; il che altera le condizioni: allora sarà più conveniente di accoppiare la seconda Luna del primo Ciclo colla prima del quarto, o anche del terzo, o l’ultima del precedente colla prima del susseguente3: ciò non ostante paragonando il primo Ciclo col terzo, si troverà che una Luna discorde tra il primo, ed il secondo, si pareggia spesso nel primo, e nel terzo; e prendendo [p. 91 modifica]tutti e tre i Cicli insieme, se ne trova intorno 75, o sia un buon terzo di simili, il che è molto; e prendendo anche le poche Lune del quarto, si trovano più di mezzo somiglianti in tutti quattro i Cicli: tutti quattro cominciano da Lune asciutte, nei primi Mesi del 1725, 1743, 1761, 1779, e così seguonsi a vicenda le Lune umide, le temperate, le asciutte, ec.

10. Risparmio la lunga Tavola di questi Cicli, eccedendo la forma, e la misura di questo libretto, ma la stamperò ben presto in altra forma. Chiunque però vuol aver pruove di questi accordi potrà esaminare le due Tavole, della Pioggia, e de’ Giorni Piovosi, nel mio libro dell’Influenza. Quantunque queste due Tavole sieno disposte per Mesi Solari, e non per Lune (il che induce della differenza nei riscontri), nonostante troverà tanto frequenti i ritorni, dopo li 18 anni, e nella misura della pioggia, e nel numero de’ giorni piovosi, che non potrà dubitare del ritorno successivo d’influenze simili nell’Atmosfera a capo di questi successivi intervalli di 18 anni.

11. Ho fatto anche qualche esame dei venti, delle procelle, nevi, caligini, [p. 92 modifica]inondazioni, ec. ed in queste Meteore parimenti si trova un ritorno ben rimarcabile, come si vedrà nell’esempio in quest’anno 1781. Ho talora osservato, che un colpo di vento improvviso, un temporale arriva precisamente dopo 18 anni, 11 giorni, 8 ore, cioè compito il Saros. Posso produrne degli esempj; ma di tali ritorni non occorre aspettarne molti: sarebbe un abusare della Regola.

12. Per quanto dunque permette la condizione di effetti così complicati, e dipendenti da tante cause subalterne che si mescolano alle due cause principali, che sono il Sole, e la Luna, anche il fatto si accorda colla teoria a provare la bontà della Regola, in quei limiti che si sono indicati. Bisogna tuttavia aggiungervi alcuni altri riflessi.

13. Primo. Non si aspetterà dagli uomini ragionevoli, conviene ripeterlo, che ritorni un numero eguale di goccie di pioggia, voglio dire un numero preciso di giorni, o di misure. Il Saros non restituisce neppure le Ecclissi del tutto eguali: che diremo delle Meteore, effetti, come si accennava, tanto composti, o dipendenti da tante picciole cause straniere? Basti dunque di vedere una frequenza di discreti ritorni, [p. 93 modifica]un’approssimazione, che marchi l’azione della causa principale, che nel caso nostro è la Luna, per una vista superiore alle minuzie dei detagli.

14. Secondo. La costituzione d’una Luna umida, temperata, o asciutta, non si dee stimare dalla parità simultanea d’ambi i numeri, e de’ giorni, e delle misure di pioggia, benchè spesso s’accordino, ma o dall’uno, o dall’altro separatamente; piuttosto però dal numero de’ giorni, che dalla quantità dell’acqua, ch’è soggetta molto più a variare.

15. Terzo. Non si dee cavillare per la differenza di qualche unità in questi numeri, particolarmente in quello de’ giorni; ma si dee riguardare l’insieme, come s’avvertì ancora, l’indole sommaria delle Lune, inclinanti all’asciutto, o all’umido, in quel tornio di Mesi. Una stagione piovosa, per esempio, talor anticiperà, talor posporrà di 1, o 2 Lune; durerà una, due, tre, o più Lune; talor anche una sola; queste Lune saranno per lo più continuate, ma talor anche interpolate; ciò che basta per mostrare una certa influenza in quel tornio; è questo un riflesso tanto essenziale, quanto giusto.

16. Quarto. La differenza di 11 giorni, [p. 94 modifica]coi quali avanzano i Punti Lunari da un Ciclo all’altro, non è invero gran cosa: pure conviene far un riflesso. Nel Calendario Meteorologico Centrale (da me posto in fine della Meteorologia applicata all’Agricoltura, e nel Giornale 1776, che quantunque dedotto da soli 50 anni si vede combinare quasi affatto cogli antichi Calendari di Columella, di Tolomeo, di Plinio), si trovano certi giorni, o gruppi di giorni, con marcata inclinazione alla pioggia, al vento, al temporale, al sereno ec. ciò dipende sicuramente dal grande agente, ch’è il Sole, voglio dire dall’andamento generale delle stagioni, dal graduato calore, e dalla conseguente evaporazione; mentre per tal causa in tali e tali giorni dell’anno viene l’Atmosfera a trovarsi più o meno carica, più o meno saturata di vapori, e perciò più o meno disposta a tali e tali meteore. Ora li 11 giorni di avanzamento da un Ciclo all’altro possono far cadere li punti Lunari in giorni Solari di differente carattere nel secondo Ciclo, e porta re quindi una differente costituzione di tempo. E questa differenza potrà rendersi più rimarcabile nelle stagioni medie della Primavera, e dell’Autunno, nelle quali il [p. 95 modifica]caldo, ed il freddo, le notti variano assai rapidamente. Anche da tale cagione può dipendere il notato scambio di qualche Luna; e nasce senza dubbio che una data impressione spesso anticipa 11 giorni sul Saros, e cade nei giorni stessi del Saros precedente; come fu in quest’anno l’inondazione de’ primi di Maggio. Osserverò nullaostante in quest’anticipazione, che può avervi parte anche la Luna, in quanto 14 giorni prima del Plenilunio accade il Novilunio; sicchè il giorno dato del Mese ch’ebbe un Plenilunio nel Ciclo precedente, nel seguente cade nel quartale del Novilunio, punto egualmente Cambiante che il Plenilunio. In qualunque modo si dovrà aver presente questa traslazione di 11 giorni.

17. Quinto. Se i Pianeti hanno dell’influenza sulle stagioni (certamente molta ne ha la Terra per l’azione degl’interni suoi elementi, testimonio i Terremoti colle loro impressioni nell’aria), l’azione dico de’ Pianeti può indurre anche essa dell’alterazione da un Ciclo all’altro. E tale può essere stata la generale siccità dei 9 anni, dal 1734 al 1743, che portò infatti una discrepanza particolare nelle corrispondenti Lune, come [p. 96 modifica]anche nelle somme della Pioggia per quel Novennio, che solo si scosta dall’egualità, come si vede nella citata Tavola della Pioggia. Quest’argomento dell’Influenza de’ Pianeti merita d’essere esaminato.

18. Sesto. Non si dee trascurare quell’osservabile risultato, da me rilevato in più luoghi della II Parte del citato libro dell’Influenza. Questo è un aumento di freddo, o piuttosto uno scemamento di caldo, ed un aumento d’umido, negli anni prossimi; tantochè vi sono intorno 20 giorni piovosi all’anno di più, che da 40, 50 anni addietro. Qualunque sia la cagione di questo gran fenomeno, indubitabile in questo paese, la condizione delle Lune in questi anni dee risentirsene, e per questo conservano bensì l’indole loro, ma generalmente eccedono nella pioggia.

19. Con tutte queste eccezioni, e limitazioni, rimane tuttavia il suo valore al Ciclo, ch’è quello d’una fondata aspettativa d’un ritorno colle 223 Lune all’incirca. S’incontrano nel Ciclo eccezioni simili a quelle che si trovano nei Punti Lunari: passano alcuni punti senza cambiamento di tempo; e così succedono nel Ciclo delle Lune [p. 97 modifica]dissomiglianti dalle loro parallele nell’altro. Ma siccome è provata in pieno la forza cambiante de’ Punti Lunari, così sussiste la esposta rassomiglianza delle Lune; e queste stesse indicano appresso poco quali saranno quei pochi Punti Lunari senza cambiamento ch’è pure un passo avanzato nel sistema. Un giuocatore fortunato, e solito ad essere vincitore, non guadagna però tutte le partite.

CONCLUSIONE.

20. Ecco dunque aperta una strada, non dirò a pronosticare, ma a congetturare con ragionevolezza la condizione generale d’una Stagione, o d’un’annata, a qualunque distanza di tempo. Per li tempi particolari, e vicini, sarà d’aver riguardo ai Punti Lunari, che ritengono il loro diritto quale si è circoscritto, col lume, e colla guida del nuovo Ciclo. Per li tempi particolarissimi, e prossimi delle giornate, delle mattine, delle sere, delle notti, si avverta di non far gran caso dell’apparenza bella, o brutta del Cielo, che sovente inganna, presa così all’ingrosso; ma si faccia piuttosto attenzione a que’ tanti segni prossimi delle mutazioni di [p. 98 modifica]tempo, nel Sole, nella Luna, nelle Stelle, nell’Aria, nella Terra, nell’Acqua, ed in tutti i corpi che ci sono d’intorno, che ho raccolti, e spiegati nel mio Libro, non badando però ad un segno solo neppure al Barometro, ma al consenso di molti, e dei più.

21. Per altro non è questa una Scienza infallibile del futuro, che porterebbe ad un fatalismo pratico d’inerzia, e senza di questo ancora, ci renderebbe sicuramente infelici. È una regola probabile, fondata sull’esperienza, diretta a renderci attivi, e cauti, a munirci, e prepararci ad una discreta difesa (senza entrare in dispendj rovinosi, per la minaccia del Ciclo, nè tralasciare mai un opera urgente per il pubblico, o privato interesse), ad esser providi, e pronti a schivar que’ danni, o coglier que’ vantaggj, che una probabile aspettativa può dimostrarci; per esempio in quest’anno 1781, coll’idea della cattiva raccolta del grano, minacciata da un cattivo Inverno, e da una trista Primavera, nel circolo delle nostre Lune, potevano gli attenti specolatori regolarsi nel commercio appunto de’ grani.

22. Ancora una parola: l’uso del Ciclo rende manifesta non dirò l’utilità, ma la [p. 99 modifica]necessità dell’osservazioni. A tal fine occorrono 18 anni; e queste per il proprio paese, ove si trovino registrate, si potrà farne tosto uso; ove non si trovino, si cominci una volta a farne, con quel piano, che ho indicato nel Giornale.

23. Per illustrazione in fine, e prova insieme del Ciclo, soggiungo il confronto effettivo delle corrispondenti Lune di questo anno 1781 sino a Novembre, che ho osservate con più d’attenzione, con quelle del 1763, che loro corrispondono nel Ciclo precedente. Ognuna ha due numeri: il primo è il numero de’ giorni piovosi, il secondo la quantità della pioggia, che tenendo il metodo seguito dal Sig. March. Poleni, viene espressa in pollici, e decimali di pollice (decime, centesime, millesime) del piè di Londra. [p. 100 modifica]

Confronto delle Lune del 1785,

con quelle del 1763.


 
1763 1781
Lune Giorni Quantità Giorni Quantità
di di Pioggia di Pioggia
 
Genn. 
7 1,121 7 1,202
Febb. 
15 3,667 12 1,332
Marzo 
4 0,878 6 3,042
Aprile 
5 0,728 16 4,143
Maggio 
20 8,302 7 3,192
Giugno 
16 8,026 15 8,078
Luglio 
6 0,952 6 1,560
Agosto 
5 1,436 7 3,072
Settembre 
8 2,592 10 3,769
Ottobre 
6 1,126 10 3,304
Somme 
92 28,828 96 32,304
 

24. Apparisce da questa Tavola lo spirito, ed il valore del nostro Ciclo, dentro le avvertite limitazioni. Ognuno vede che queste Lune ne’ due Cicli conservano in pieno la loro indole asciutta, piovosa, o temperata.

25. Le tre Lune d’Inverno, Gennajo, Febbrajo, Marzo, sono uniformi, tanto nel numero de’ giorni, che nella quantità [p. 101 modifica]dell’acqua, almeno nella somma, il che basta per la rassomiglianza del Ciclo, secondo la rimarca n. 15.

26. Nelle tre Lune di Primavera, le due prime d’Aprile, e di Maggio, sembrano discordi; ma è manifesto lo scambio da una all’altra, e la parità delle somme. Puossi poi trovare maggior rassomiglianza che nella Luna di Giugno? Nel 1763 i giorni di Pioggia furono 16; e 15 nel 1781; la quantità dell’acqua poi è la stessa, a una tenuissima frazione presso.

27. La Luna di Luglio si scorge asciutta in ambi i Cicli.

28. Le altre tre di Agosto, Settembre, ed Ottobre, procedono equabilmente tra l’asciutto, e più presso al temperato, tanto nell’uno, che nell’altro anno; solamente l’ultima in fine riuscì piovosa, e diede molt’acqua simile a quella del 1727.

29. Per fine se v’è qualche discordanza nelle Lune particolari, questa si scorge ragguagliata nelle somme finali: solamente si vede nel Ciclo più vicino a noi quell’aumento di umido che si è avvertito al n. 20.

30. Paragonando poi le Stagioni intiere per altri riguardi; l’Inverno fu freddo, nevoso, [p. 102 modifica]oscuro, caliginoso, aspro, lungo, in amendue gli anni; quattro giorni di neve furono nel 1763 (li 1, 2, 12 Genn. ed 11 Marzo), e quattro giorni di neve nel 1781, li 13 e 14 Genn. (cogli 11 giorni d’avanzamento che porta il Saros) e 22, 26 Feb.

31. Nel Marzo 1763 furono due gran procelle con molti naufragj, una li 12, l’altra li 25. Nel 1781, nelli stessi giorni intorno S. Gregorio fu violentissima burrasca (una anche li 28); l’altra li 6 d’Aprile, benchè meno veemente, col ritardo degli 11 giorni del Ciclo.

32. La Primavera fu stemprata; vi furono due Lune piovose, e due Brentane nell’uno, e nell’altro anno; ci ricordiamo le rotte della Brenta al Dolo, al Bassanello, ed altrove ai primi di Maggio prossimo.

33. La State poi fu asciutta, e calda in ambedue gli anni. L’Autunno sereno ancora più in quell’anno, di quello sia nel presente, in cui la Luna d’Ottobre diede sul fine tanta pioggia. [p. 103 modifica]

Applicazione del Nuovo Ciclo all’anno 1782.


Per cominciare a far uso dell’esposta Regola, se ne faccia l’applicazione, e la pruova, nell’entrante anno 1782. A tal fine pongo quì in una Tavola li Numeri de’ giorni piovosi, e della quantità della Pioggia, che diedero le Lune dei tre anni corrispondenti, nei tre Cicli avanti 1764, 1746, 1728. Cominciando dalla Luna di Decembre, la qual Luna secondo il notato (n. 9) nel 1727 venne a cadere quasi tutta nel Novembre precedente.

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TAVOLA

delle Lune correnti.


Giorni Quantità Giorni Quantità Giorni Quantità Principio
Lune di di di di di di delle
Pioggia Pioggia Pioggia Pioggia Pioggia Pioggia Lune
Decemb. 
15 4,935 18 8,847 10 3,867 15 Dec. 1781
Gennajo 
18 7,169 10 3,679 6 2,581 13 Gen. 1782
Febbrajo 
11 4,278 1 1,808 8 3,377 12 Febbraro
Marzo 
6 1,150 13 3,568 8 3,215 13 Marzo
Aprile 
8 3,992 13 3,788 8
 
12 Aprile
Maggio 
8 1,903 10 2,662 12
 
12 Maggio
Giugno 
7 2,434 12 2,566 8
 
10 Giugno
Luglio 
9 2,084 8 2,502 7
 
10 Luglio
Agosto 
8 4,360 7 1,090 10
 
9 Agosto
Settembre 
7 3,731 9 6,200 8
 
7 Settembre
Ottobre 
13 6,207 11 6,521 6
 
6 Ottobre
Novembre 
16 5,774 12 3,317 12
 
5 Novembre
Decembre 
7 3,082 14 1,460 13
 
4 Decembre
Anni 1728 1746 1764 1782

Da questa Tavola si scorge prima l’uniformità delle corrispondenti Lune, e si [p. 105 modifica]vedrebbe meglio se non mancasse la misura della pioggia discontinuata nell’Aprile 1764 dal Sig. March. Abb. Poleni, che cambiò d’abitazione; supplisce in parte il numero dei giorni piovosi, che ho raccolti dall’esatto registro del Sig. Morgagni.

Risulta poi, quanto alla condizione dell’anno, che questo inclina all’umido, e si vede scorrendo le Lune.

La Luna di Decembre fu piovosa in tutti i Cicli.

La Luna di Gennajo piovosa, fuorchè nel terzo Ciclo.

La Luna di Febbrajo parimenti, fuorchè nel secondo.

La Luna di Marzo pure, eccetto il primo.

La Luna d’Aprile inclina anch’essa all’umido.

La Luna di Maggio parimenti.

Le Lune di Giugno, di Luglio, e d’Agosto, furono moderate in tutti tre i Cicli.

Colla Luna di Settembre ricomincia l’influenza piovosa, ma non eccessiva.

Cresce questa colla Luna di Ottobre; il Ciclo vicino però 1764 lascia qualche lusinga di buon Mese. [p. 106 modifica]

La Luna di Novembre fu costantemente piovosa.

E la Luna di Decembre affetta d’imitarla. Vedremo come procederanno queste Lune nel 1782.4

5 Novembre 1781 Padova.

Note

  1. Data un’Ecclisse di Luna, sempre troverete a capo di questo spazio, tanto indietro che avanti, un’altra Ecclisse: per esempio, nel 1764 ai 17 Marzo fu il Plenilunio con Ecclisse di Luna la mezza notte seguente: ed in quest’anno 1782 (18 anni dopo) ai 28 Marzo Astronomico, o sia la mattina dei 29, 8 ore circa dopo mezza notte, sarà Plenilunio parimenti con Ecclisse, benchè un poco minore, e non visibile da noi per esser la Luna tramontata; e nel 1800, 11 giorni, ed 8 ore dopo (oltre li 18 anni) che vuol dire agli 8, 9 d’Aprile sarà pure Plenilunio con Ecclisse. Appunto per questo fu stabilito tal Ciclo dai Caldei, per predire le Ecclissi senza calcolo.
    S’avverta, quanto agli 11 giorni che avanzano sopra li 18 anni, che se uno de’ due primi, o ultimi anni del Ciclo (che si può prendere da qualunque epoca) fosse bissestile, allora il Ciclo contenendo 5 bissestili invece di 4, si conterebbero solamente 10 giorni d’avanzo (come nel Ciclo corrente dal 1763, mentre il 1764 fu bissesto); all’opposto se ne conteranno 12 dopo li Cicli che includono gli anni secolari 1700, 1800, 1900, nei quali viene omesso il bissesto.
    Del resto in questo spazio di 6585 giorni, ed un terzo, compie la Luna appresso poco 241 rivoluzioni periodiche, che vuol dire rispetto ad un dato punto del Zodiaco; 239 anomalistiche (rispetto all’Apogeo); e 242 draconitiche, rispetto ai Nodi solamente, trovandosi combinati la Luna, ed il Sole, possono succedere le Ecclissi: ora nello spazio di 18 anni il moto retrogrado dei Nodi è di XI segni, 18 gradi, 43 minuti, 36 secondi; il che rende il sito del Nodo più avanzato di 11 gradi, 16 min. 24 secondi di quello fosse nel principio: ma negli undici giorni, ed 8 ore che sopravanzano, il Sole pure si avanza di 10 gradi, 47 min. 16 secondi, sicchè infine a capo delle 223 Lune, si ritrova il Sole non più discosto dal Nodo della Luna di quello fosse a principio, che di 29 min. ed 8 secondi, che vuol dire in sito da dare un’Ecclisse quasi uguale alla precedente.
    L’Apogeo pure in quest’intervallo si trova avanzato di 13 gradi circa più che al principio. Ma perchè avanzano alla Luna stessa (dopo 241 rivoluzioni periodiche) più di 10 gradi; perciò riempie quasi intieramente anche le sue 239 rivoluzioni anomalistiche, colla sola differenza di 2 gradi, e 52 minuti.
  2. Allo stesso scopo tenderebbero tutti que’ Cicli che riconducono le Ecclissi anche più esattamente; ma la loro lunghezza di centinaja, e migliaja d’anni, li mette fuori della portata del nostro esame, mancando le osservazioni. Qualche barlume possono dare le Croniche che ho posto nel Libro dell’Influenza; ma contentiamoci per ora di questo Saggio.
  3. Forse con questo principio si può spiegare l’uso comune di nominare una Luna dal Mese precedente, per esempio Luna di Gennajo, Luna di Marzo, Luna d’Agosto, ec. quella che nei nominati Mesi non vi ha alcun giorno, e cade tutta nei seguenti. Rispetto al Calendario può procedere questo dal Ciclo dell’Epatta, o dalla Luna di Pasqua, contandola sempre per Luna di Marzo; ma quanto alla qualità fisica della Luna, calda, fredda, ventosa, ec. potrà ripetersi dal Saros; converrà saltar qualche Luna, o darne due ad un Mese solo; ma io di presente non ho voglia nè tampoco di esaminare questa quistione, che forse non è tanto vana, come la ho detta altrove.
  4. Vedi alla Fine di quest’Opera, Dubbietà sul Saros Meteorologico, e Risposta del Sig. Professore Chiminello nel suo Giornale dell’Anno corrente 1802.