Compendio della dottrina cristiana/Catechismo maggiore/Parte terza/Capo II

Catechismo maggiore - Parte terza - Capo II

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Capo II.
Dei comandamenti che riguardano Dio.

§ 1. - Del primo comandamento.

D. Perchè si dice in principio: Io sono il Signore Iddio tuo?

R. In principio dei comandamenti si dice: Io sono il Signore Iddio tuo, perchè conosciamo che Dio, essendo il nostro Creatore e Signore, può comandare quello che vuole, e noi, sue creature, siamo tenuti ad obbedirgli.

D. Che cosa Iddio ci ordina colle parole del primo comandamento: Non avrai altro Dio avanti di me?

R. Con le parole del primo comandamento: Non avrai altro Dio avanti di me, Iddio ci ordina di riconoscere, di adorare, di amare e servire Lui solo, come nostro supremo Signore.

D. Come si adempie il primo comandamento?

R. Il primo comandamento si adempie coll’esercizio del culto interno ed esterno. [p. 152 modifica]

D. Che cosa è il culto interno?

R. Il culto interno è l’onore che si rende a Dio con le sole facoltà dello spirito, ossia con la mente e con la volontà.

D. Che cosa è il culto esterno?

R. Il culto esterno è l’omaggio che si rende a Dio per mezzo di atti esteriori e di oggetti sensibili.

D. Non basta adorar Dio solo col cuore internamente?

R. No, non basta adorar Dio solo col cuore internamente, ma bisogna adorarlo anche esternamente, collo spirito insieme e col corpo, perchè Egli è Creatore e Signore assoluto dell’uno e dell’altro.

D. Può stare il culto esterno, senza l’interno?

R. No, non può stare in verun modo il culto esterno senza l’interno, perchè quello scompagnato da questo rimane privo di vita, di merito e di efficacia, come corpo senz’anima.

D. Che cosa ci proibisce il primo comandamento?

R. Il primo comandamento ci proibisce l’idolatria, la superstizione, il sacrilegio, l’eresia ed ogni altro peccato contro la religione.

D. Che cosa è l’idolatria?

R. Si chiama idolatria il dare a qualche creatura, per esempio ad una statua, ad un’imagine, ad un uomo, il culto supremo di adorazione dovuto a Dio solo. [p. 153 modifica]

D. Come si trova espressa nella Sacra Scrittura questa proibizione?

R. Nella Sacra Scrittura si trova espressa questa proibizione con le parole: Tu non ti farai scultura, nè rappresentazione alcuna di quel che è lassù nel cielo e quaggiù in terra. E non adorerai tali cose, nè ad esse presterai culto.

D. Proibiscono queste parole ogni sorta d’imagini?

R. No certamente; ma soltanto quelle delle false divinità, fatte a scopo di adorazione, come facevano gl’idolatri. Ciò è tanto vero che Iddio stesso comandò a Mosè di farne alcune, come le due statue di cherubini sull’arca, e il serpente di bronzo nel deserto.

D. Che cosa è la superstizione?

R. Si chiama superstizione qualunque devozione contraria alla dottrina e all’uso della Chiesa, come anche l’attribuire ad un’azione o ad una cosa qualunque una virtù soprannaturale che non ha.

D. Che cosa è il sacrilegio?

R. Il sacrilegio è la profanazione di un luogo, di una persona o di una cosa consacrata a Dio e destinata al suo culto.

D. Che cosa è l’eresia?

R. L’eresia è un errore colpevole dell’intelletto, per cui si nega con pertinacia qualche verità della fede.

D. Quali altre cose proibisce il primo comandamento?

R. Il primo comandamento ci proibisce altresì [p. 154 modifica]qualunque commercio col demonio e l’aggregarsi alle sette anticristiane.

D. Chi ricorresse al demonio o lo invocasse, commetterebbe grave peccato?

R. Chi ricorresse al demonio o lo invocasse commetterebbe un peccato enorme, perchè il demonio è il più perverso nemico di Dio e dell’uomo.

D. È lecito interrogare le tavole così dette parlanti o scriventi, o consultare in qualunque modo le anime dei trapassati mediante lo spiritismo?

R. Tutte le pratiche dello spiritismo sono illecite, perchè superstiziose, e spesso non immuni da intervento diabolico, e perciò furono dalla Chiesa giustamente proibite.

D. Il primo comandamento proibisce forse di onorare ed invocare gli Angeli e i Santi?

R. No, non è proibito onorare ed invocare gli Angeli e i Santi; anzi dobbiamo farlo, perchè è cosa buona e utile, e dalla Chiesa altamente raccomandata, essendo essi gli amici di Dio e i nostri intercessori presso di Lui.

D. Essendo Gesù Cristo il nostro unico Mediatore presso Dio, perchè ricorriamo anche alla mediazione di Maria santissima e dei Santi?

R. Gesù Cristo è il nostro Mediatore presso Dio, inquantochè, essendo vero Dio e vero Uomo, Egli solo in virtù dei proprî meriti ci ha riconciliati con Dio e ce ne ottiene tutte le grazie. La Vergine poi e i Santi in virtù dei meriti di Gesù Cristo e per la carità che li [p. 155 modifica]unisce a Dio ed a noi, ci aiutano con la loro intercessione ad ottenere le grazie che domandiamo. E questo è uno dei grandi beni della comunione dei Santi.

D. Possiamo onorare anche le sacre imagini di Gesù Cristo e dei Santi?

R. Sì, perchè l’onore che si rende alle sacre imagini di Gesù Cristo e dei Santi si riferisce alle loro stesse persone.

D. E le reliquie dei Santi si possono onorare?

R. Sì, anche le reliquie dei Santi si debbono onorare, perchè i loro corpi furono vivi membri di Gesù Cristo, e templi dello Spirito Santo, e debbono risorgere gloriosi all’eterna vita.

D. Che differenza vi è tra il culto che rendiamo a Dio e il culto che rendiamo ai Santi?

R. Tra il culto che rendiamo a Dio e il culto che rendiamo ai Santi vi è questa differenza, che Iddio lo adoriamo per la sua infinita eccellenza, e i Santi invece non li adoriamo, ma li onoriamo e veneriamo come amici di Dio e nostri intercessori presso di Lui. Il culto che si rende a Dio si chiama latria cioè di adorazione, ed il culto che si rende ai Santi si chiama dulia cioè di venerazione a’ servi di Dio; il culto poi particolare, che prestiamo a Maria santissima, si chiama iperdulia, cioè di specialissima venerazione, come a Madre di Dio. [p. 156 modifica]

§ 2. - Del secondo comandamento.

D. Che cosa ci proibisce il secondo comandamento: Non nominare il nome di Dio invano?

R. Il secondo comandamento: Non nominare il nome di Dio invano, ci proibisce: 1.º di nominare il nome di Dio senza rispetto; 2.º di bestemmiare contro Dio, contro la santissima Vergine e contro i Santi; 3.º di fare giuramenti falsi o non necessari, o in qualunque modo illeciti.

D. Che vuol dire nominare il nome di Dio senza rispetto?

R. Nominare il nome di Dio senza rispetto vuol dire pronunziare questo santo nome e tutto ciò che si riferisce in modo speciale a Dio stesso, come il nome di Gesù, di Maria e dei Santi, nella collera, per ischerzo, o in altro modo poco riverente.

D. Che cosa è la bestemmia?

R. La bestemmia è un orribile peccato che consiste in parole o atti di disprezzo o di maledizione contro Dio, la Vergine, i Santi, o contro le cose sante.

D. Vi è differenza tra la bestemmia e l’imprecazione?

R. V’è differenza perchè con la bestemmia si maledice, o si desidera il male a Dio, alla Madonna, ai Santi: mentre con la imprecazione si maledice o si desidera il male a sè stesso, o al prossimo. [p. 157 modifica]

D. Che cosa è il giuramento?

R. Il giuramento è il chiamare Dio in testimonio della verità di ciò che si dice, o si promette.

D. È sempre proibito il giurare?

R. Non è sempre proibito il giurare, ma è lecito anzi onorevole a Dio quando vi sia necessità e il giuramento sia fatto con verità, con giudizio e con giustizia.

D. Quando non si giura con verità?

R. Quando si afferma con giuramento ciò che si sa, o si crede che sia falso, e quando con giuramento si promette di fare ciò che non si ha intenzione di eseguire.

D. Quando non si giura con giudizio?

R. Quando si giura senza prudenza e senza matura considerazione, ovvero per cose di poca importanza.

D. Quando non si giura con giustizia?

R. Quando si giura di fare una cosa che non sia giusta o lecita, come vendicarsi, rubare ed altre cose simili.

D. Siamo noi obbligati di mantenere il giuramento di fare cose ingiuste od illecite?

R. Non solo non siamo obbligati, ma peccheremmo facendole, perchè proibite dalla legge di Dio, o della Chiesa.

D. Chi giura il falso che peccato commette?

R. Chi giura il falso commette peccato mortale, perchè disonora gravemente Dio verità infinita, chiamandolo in testimonio del falso. [p. 158 modifica]

D. Che cosa ci ordina il secondo comandamento?

R. Il secondo comandamento ci ordina di onorare il nome santo di Dio e di adempiere oltre i giuramenti anche i voti.

D. Che cosa è il voto?

R. Il voto è una promessa che si fa a Dio di una cosa buona e a noi possibile e migliore della cosa contraria, alla quale ci obblighiamo come se ci fosse comandata.

D. Se la osservanza del voto riuscisse in tutto o in parte molto difficile, che si dovrebbe fare?

R. Si può domandare la commutazione o la dispensa al proprio Vescovo, od al Sommo Pontefice, secondo la qualità del voto.

D. È peccato trasgredire i voti?

R. Il trasgredire i voti è peccato, e perciò non dobbiamo far voti senza matura riflessione e, ordinariamente, senza il consiglio del confessore, o d’altra persona prudente, per non esporci al pericolo di peccare.

D. Si possono fare i voti alla Madonna ed ai Santi?

R. I voti si fanno solamente a Dio: si può però promettere a Dio di far qualche cosa in onore della Madonna, o dei Santi. [p. 159 modifica]

§ 3. - Del terzo comandamento.

D. Che cosa ci ordina il terzo comandamento: Ricordati di santificare le feste?

R. Il terzo comandamento: Ricordati di santificare le feste, ci ordina di onorare Dio con opere di culto nei giorni di festa.

D. Quali sono i giorni di festa?

R. Nell’antica legge erano i sabati ed altri giorni particolarmente solenni per il popolo ebreo; nella legge nuova sono le domeniche ed altre festività stabilite dalla Chiesa.

D. Perchè nella legge nuova si santifica la domenica invece del sabato?

R. La domenica, che significa giorno del Signore, fu sostituita al sabato perchè in tal giorno Gesù Cristo Signor nostro risuscitò.

D. Quale opera di culto ci viene comandata nei giorni di festa?

R. Ci viene comandato di assistere divotamente al santo sacrificio della Messa.

D. Con quali altre opere un buon cristiano santifica le feste?

R. Il buon cristiano santifica le feste: 1.º coll’intervenire alla Dottrina cristiana, alle prediche ed ai divini uffizî; 2.º col ricevere spesso, con le dovute disposizioni i sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia; 3.º coll’esercitarsi nell’orazione e nelle opere di cristiana carità verso il prossimo. [p. 160 modifica]

D. Che cosa ci proibisce il terzo comandamento?

R. Il terzo comandamento ci proibisce le opere servili e qualunque opera che ci impedisca il culto di Dio.

D. Quali sono le opere servili proibite nei giorni di festa?

R. Le opere servili proibite nei giorni di festa sono le opere dette manuali, cioè quei lavori materiali in cui ha parte più il corpo che lo spirito; come quelle che ordinariamente si fanno dai servi, dagli operai e dagli artieri.

D. Quale peccato si commette lavorando in giorno di festa?

R. Lavorando in giorno di festa si commette peccato mortale: scusa però dalla colpa grave la brevità del tempo che si occupa.

D. Non vi è alcuna opera servile che sia permessa nei giorni di festa?

R. Nei giorni di festa sono permesse quelle opere che sono necessarie alla vita, o al servizio di Dio; e quelle che si fanno per una causa grave domandando licenza, se si può, al proprio parroco.

D. Per qual fine nelle feste sono proibite le opere servili?

R. Sono proibite nelle feste le opere servili, affinchè possiamo meglio attendere al divin culto e alla salute dell’anima nostra; e riposarci dalle fatiche. Per questo non è proibito qualche onesto divertimento. [p. 161 modifica]

D. Quali altre cose dobbiamo schivare sovrattutto nelle feste?

R. Nelle feste dobbiamo schivare sopra tutto il peccato e tutto ciò che può indurci al peccato, come i divertimenti e i ritrovi pericolosi.