Compendio della dottrina cristiana/Catechismo maggiore/Parte seconda/Capo I

Catechismo maggiore - Parte seconda - Capo I

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Parte seconda Parte seconda - Capo II
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Capo I.
Dell’orazione in generale.

D. Di che cosa si tratta nella seconda parte della Dottrina cristiana?

R. Nella seconda parte della Dottrina cristiana si tratta dell’orazione in generale e del Pater Noster in particolare.

D. Che cosa è l’orazione?

R. L’orazione e una elevazione della mente a Dio per adorarlo, per ringraziarlo, e per domandargli quello che ci abbisogna.

D. Come si distingue l’orazione?

R. L’orazione si distingue in mentale e vocale. L’orazione mentale è quella che si fa con la sola mente; l’orazione vocale è quella che si fa con le parole accompagnate dall’attenzione della mente e dalla divozione del cuore.

D. Si può distinguere in altro modo l’orazione?

R. L’orazione si può anche distinguere in privata e pubblica. [p. 131 modifica]

D. Qual’è l’orazione privata?

R. L’orazione privata è quella che ciascuno fa in particolare per sè o per altri.

D. Qual’è l’orazione pubblica?

R. L’orazione pubblica è quella che si fa dai sacri ministri, a nome della Chiesa, e per la salvezza del popolo fedele. Si può chiamar pubblica anche l’orazione fatta in comune e pubblicamente dai fedeli, come nelle processioni, nei pellegrinaggi e nel tempio.

D. Abbiamo noi speranza fondata di ottenere per mezzo della orazione, gli aiuti e le grazie di cui abbiamo bisogno?

R. La speranza di ottenere da Dio le grazie, di cui abbiamo bisogno, è fondata nelle promesse di Dio Onnipotente, misericordioso e fedelissimo, e nei meriti di Gesù Cristo.

D. In nome di chi dobbiamo domandare a Dio le grazie che ci sono necessarie?

R. Noi dobbiamo domandare a Dio le grazie che ci sono necessarie in nome di Gesù Cristo, come Egli medesimo ci ha insegnato e come pratica la Chiesa la quale termina sempre le sue preghiere con queste parole: per Dominum nostrum Iesum Christum, cioè: per il nostro Signore Gesù Cristo.

D. Perchè dobbiamo domandare a Dio le grazie in nome di Gesù Cristo?

R. Noi dobbiamo domandare le grazie in nome di Gesù Cristo, perchè essendo Egli il [p. 132 modifica]nostro mediatore, solo per mezzo di lui noi possiamo avvicinarci al trono di Dio.

D. Se l’orazione ha tanta virtù, che vuol dire che molte volte non sono esaudite le nostre preghiere?

R. Molte volte le nostre preghiere non sono esaudite, o perchè domandiamo cose che non convengono alla nostra eterna salute, o perchè non preghiamo come si deve.

D. Quali sono le cose che dobbiamo principalmente domandare a Dio?

R. Dobbiamo principalmente domandare a Dio la sua gloria, la nostra eterna salute e i mezzi per conseguirla.

D. Non è lecito il domandare anche beni temporali?

R. Sì, è lecito domandare a Dio anche i beni temporali, ma sempre con la condizione che siano conformi alla sua santissima volontà, e non siano d’impedimento alla nostra eterna salute.

D. Se Iddio sa tutto ciò che ci è necessario, perchè si deve pregare?

R. Sebbene Iddio sappia tutto ciò che ci è necessario, pure vuole che noi lo preghiamo, per riconoscerlo come datore d’ogni bene, per attestargli la nostra umile sommissione e per meritarci i suoi favori.

D. Qual’è la prima e migliore disposizione per rendere efficaci le nostre preghiere?

R. La prima e miglior disposizione per ren[p. 133 modifica]dere efficaci le nostre preghiere è di essere in istato di grazia, o non essendovi, almeno desiderare di rimettersi in tale stato.

D. Quali altre disposizioni si richiedono per ben pregare?

R. Per ben pregare si richiedono specialmente il raccoglimento, l’umiltà, la fiducia, la perseveranza e la rassegnazione.

D. Che vuol dire pregare con raccoglimento?

R. Vuol dire pensare che parliamo con Dio, e perciò dobbiamo pregare con tutto il rispetto e la divozione, evitando per quanto è possibile le distrazioni, cioè ogni pensiero estraneo all’orazione.

D. Le distrazioni diminuiscono il merito dell’orazione?

R. Sì, quando noi stessi le procuriamo, ovvero non le respingiamo con diligenza. Se poi facciamo quanto è possibile per essere raccolti in Dio, allora le distrazioni non diminuiscono il merito della nostra orazione, ma anzi lo possono accrescere.

D. Che cosa si richiede per fare orazione con raccoglimento?

R. Dobbiamo prima della preghiera allontanare tutte le occasioni di distrazione, e dobbiamo durante la preghiera pensare che siamo alla presenza di Dio il quale ci vede e ci ascolta.

D. Che vuol dire pregare con umiltà?

R. Vuol dire riconoscere sinceramente la propria indegnità, impotenza e miseria, accom[p. 134 modifica]pagnando la preghiera con la compostezza del corpo.

D. Che vuol dire pregare con fiducia?

R. Vuol dire che dobbiamo avere ferma speranza di essere esauditi, se da ciò deriva la gloria di Dio ed il nostro vero bene.

D. Che vuol dire pregare con perseveranza?

R. Vuol dire che non dobbiamo stancarci di pregare, se Iddio subito non ci esaudisce, ma che dobbiamo seguitare anzi a pregare con più fervore.

D. Che vuol dire pregare con rassegnazione?

R. Vuol dire che dobbiamo conformarci al volere di Dio, il quale conosce meglio di noi quanto è necessario alla nostra eterna salute, pur anche nel caso in cui le nostre preghiere non fossero esaudite.

D. Dio esaudisce sempre le orazioni ben fatte?

R. Sì, Dio esaudisce sempre le orazioni ben fatte; ma nella maniera che egli sa essere più utile per la nostra eterna salute, e non sempre secondo la nostra volontà.

D. Quali effetti produce in noi l’orazione?

R. L’orazione ci fa riconoscere la nostra dipendenza da Dio supremo Signore in tutte le cose, ci fa pensare alle cose celesti, ci fa progredire nella virtù, ci ottiene da Dio misericordia, ci fortifica contro le tentazioni, ci conforta nelle tribolazioni, ci aiuta nei nostri bisogni, e ci ottiene la grazia della perseveranza finale. [p. 135 modifica]

D. Quand’è che noi dobbiamo specialmente pregare?

R. Noi dobbiamo pregare specialmente nei pericoli, nelle tentazioni e in punto di morte; inoltre dobbiamo pregare frequentemente, ed è bene che ciò si faccia la mattina e la sera e al principio delle azioni importanti della giornata.

D. Per chi dobbiamo pregare?

R. Dobbiamo pregare per tutti; cioè per noi stessi, per i nostri parenti, superiori, benefattori, amici e nemici; per la conversione dei poveri peccatori, di quelli che sono fuori della vera Chiesa, e per le anime sante del purgatorio.