Compendio della dottrina cristiana/Catechismo breve/Parte quarta/Capo IV
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Capo IV.
Della santissima Eucaristia.
§ 1. - Della presenza reale di Gesù Cristo nell’Eucaristia.
D. Che cosa è il sacramento dell’Eucaristia?
R. L’Eucaristia è un sacramento, nel quale per l’ammirabile conversione di tutta la sostanza del pane nel Corpo di Gesù Cristo e di quella del vino nel suo prezioso Sangue, si contiene veramente, realmente e sostanzialmente il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità del medesimo Gesù Cristo Signor nostro sotto le specie del pane e del vino per essere nostro nutrimento spirituale.
D. Come si chiama questa meravigliosa conversione?
R. Questa meravigliosa conversione si chiama transustanziazione.
D. Vi è nell’Eucaristia lo stesso Gesù Cristo che è nel cielo e che nacque in terra dalla santissima Vergine?
R. Sì, nell’Eucaristia vi è veramente lo stesso Gesù Cristo.
D. Perchè credete voi che nel sacramento dell’Eucaristia è veramente Gesù Cristo?
R. Io credo che nel sacramento dell’Eucaristia vi è veramente Gesù Cristo, perchè lo ha detto Egli stesso, e me lo insegna la santa Chiesa.
D. Che cosa è l’ostia prima della consacrazione?
R. L’ostia prima della consacrazione è pane.
D. E dopo la consacrazione che cosa è l’ostia?
R. Dopo la consacrazione l’ostia è il vero Corpo di nostro Signor Gesù Cristo sotto le specie del pane.
D. Nel calice prima della consacrazione che cosa vi è?
R. Nel calice prima della consacrazione vi è un poco di vino con alcune goccie d’acqua.
D. E dopo la consacrazione che cosa è nel calice?
R. Dopo la consacrazione nel calice è il vero Sangue di nostro Signore Gesù Cristo sotto le specie del vino.
D. Quando si fa la conversione del pane nel Corpo, e del vino nel Sangue di Gesù Cristo?
R. La conversione del pane nel Corpo, e del vino nel Sangue di Gesù Cristo si fa nell’atto stesso in cui il sacerdote, nella santa Messa, pronuncia le parole della consacrazione.
D. Chi ha dato tanta virtù alle parole della consacrazione?
R. Ha dato tanta virtù alle parole della consacrazione lo stesso Signor nostro Gesù Cristo, il quale è Dio onnipotente.
D. Dunque dopo la consacrazione non resta niente del pane e del vino?
R. Dopo la consacrazione restano soltanto le specie del pane e del vino.
D. Che cosa sono le specie del pane e del vino?
R. Le specie sono la quantità e le qualità sensibili del pane e del vino, come la figura, il colore, il sapore.
D. Sotto le specie del pane vi è solo il Corpo di Gesù Cristo, e sotto le specie del vino vi è solo il suo Sangue?
R. Tanto sotto le specie del pane, quanto sotto le specie del vino vi è tutto Gesù Cristo vivente, in Corpo, Sangue, Anima, e Divinità.
D. Gesù Cristo è presente in tutte le ostie consacrate del mondo?
R. Sì, Gesù Cristo è presente in tutte le ostie consacrate.
D. Quando si rompe l’ostia, si rompe il Corpo di Gesù Cristo?
R. Quando si rompe l’ostia non si rompe il Corpo di Gesù Cristo, ma si rompono solamente le specie del pane.
D. In quale parle dell’ostia resta il Corpo di Gesù Cristo?
R. Il Corpo di Gesù Cristo resta intiero in tutte le parti, nelle quali l’ostia è stata divisa.
D. Per qual motivo si conserva nelle chiese la santissima Eucaristia?
R. La santissima Eucaristia si conserva nelle chiese affinchè sia adorata dai fedeli, e portata agli infermi secondo il bisogno.
§ 2. - Del fine e degli effetti dell’Eucaristia.
D. Perchè Gesù Cristo ha istituito la santissima Eucaristia?
R. Gesù Cristo ha istituito la santissima Eucaristia per tre principali ragioni: 1.º perchè sia essa il sacrifizio permanente della nuova legge; – 2.º perchè sia cibo dell’anima nostra; – 3.º perchè sia un perpetuo ricordo di sua Passione e Morte, ed un pegno preziosissimo dell’amor suo verso di noi, e della vita eterna.
D. Quali effetti principali produce la santissima Eucaristia in chi la riceve?
R. Gli effetti principali che la santissima Eucaristia produce in chi la riceve degnamente sono questi: 1.º conserva ed accresce la vita dell’anima che è la grazia, come il cibo materiale sostiene ed accresce la vita del corpo; 2.º rimette i peccati veniali e preserva dai mortali; 3.º produce spirituale consolazione.
§ 3. - Delle disposizioni per comunicarsi bene e dell’obbligo della Comunione.
D. Quante cose sono necessarie per fare una buona Comunione?
R. Per fare una buona Comunione sono necessarie tre cose: 1.º essere in grazia di Dio; 2.º essere digiuno dalla mezzanotte fino all’atto della Comunione; 3.º sapere che cosa si va a ricevere, e accostarsi alla santa Comunione con divozione.
D. Che cosa vuol dire essere in grazia di Dio?
R. Essere in grazia di Dio vuol dire avere la coscienza pura e monda da ogni peccato mortale.
D. Quale peccato commette chi si comunica sapendo d’essere in peccato mortale?
R. Chi si comunica, sapendo d’essere in peccato mortale, commette un orribile sacrilegio.
D. Qual è il digiuno che si ricerca prima della Comunione?
R. Prima della Comunione si ricerca il digiuno naturale, il quale si rompe per ogni piccola cosa che si prenda per modo di cibo o di bevanda.
D. È mai permessa la Comunione a chi non è digiuno?
R. E permessa agli infermi che sono in pericolo di morte, e allora la Comunione si chiama Viatico.
D. Che vuol dire: sapere ciò che si va a ricevere?
R. Sapere ciò che si va a ricevere vuol dire conoscere quelle cose che s’insegnano intorno a questo sacramento nella dottrina cristiana, e crederle fermamente.
D. Che cosa vuol dire: comunicarsi con divozione?
R. Comunicarsi con divozione vuol dire accostarsi alla santa Comunione con umiltà e modestia sì nella persona come nel vestito, e fare la preparazione prima e il ringraziamento dopo la santa Comunione.
D. Quando vi è l’obbligo di comunicarsi?
R. Vi è obbligo di comunicarsi ogni anno, alla Pasqua di Risurrezione, ciascuno nella propria parrocchia; e inoltre in pericolo di morte.
D. In quale età comincia ad obbligare il comandamento o precetto della Comunione pasquale?
R. Nell’età in cui il fanciullo è capace di accostarsi colle dovute disposizioni.
D. È cosa buona ed utile comunicarsi spesso?
R. È cosa ottima il comunicarsi spesso, purchè si faccia colle disposizioni dovute e secondo il consiglio del confessore.
D. Dopo la santa Comunione quanto tempo resta in noi Gesù Cristo?
R. Dopo la santa Comunione Gesù Cristo resta in noi colla sua grazia finchè non si pecca mortalmente: e colla sua reale presenza resta in noi finchè non si sono consumate le specie sacramentali.
§ 4. - Del santo sacrificio della Messa.
D. L’Eucaristia è soltanto un sacramento?
R. L’Eucaristia non è soltanto un sacramento, ma è anche il sacrificio permanente della nuova legge.
D. E come si chiama questo sacrificio della nuova legge?
R. Questo sacrificio della nuova legge si chiama la santa Messa.
D. Che cosa è la santa Messa?
R. La santa Messa è il sacrificio del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo offerto sui nostri altari sotto le specie del pane e del vino, in memoria del sacrificio della Croce.
D. Il sacrificio della Messa è il medesimo della Croce?
R. Il sacrificio della Messa conviene col sacrificio della Croce, in quanto nell’uno e nel l’altro Gesù Cristo è il sacerdote e la vittima; ne differisce però nel modo con cui viene offerto.
D. Quale è la differenza del modo con cui viene offerto?
R. La differenza consiste in questo; che nel sacrificio della Croce Gesù Cristo realmente morì e sparse il suo Sangue, in quello della Messa, che ne è la commemorazione, si fa vittima senza spargimento di sangue; inoltre nel sacrificio della Croce compiè i meriti del nostro riscatto; mentre in quello della Messa ci applica i suddetti meriti.
D. Chi ha istituito il sacrificio della santa Messa?
R. Il sacrificio della santa Messa lo ha istituito Gesù Cristo medesimo, quando nell’ultima Cena istituì il sacramento dell’Eucaristia.
D. Per quali fini si offre a Dio il sacrificio della santa Messa?
R. Il sacrificio della santa Messa si offre a Dio per quattro fini: 1.º per onorarlo come si conviene; 2.º per ringraziarlo de’ suoi benefizî; 3.º per placarlo e dargli la dovuta soddisfazione dei nostri peccati; 4.º per ottenere tutte le grazie che ci sono necessarie.
D. È bene udire la santa Messa ogni giorno?
R. È cosa utilissima l’udire la santa Messa ogni giorno, sebbene questo non sia comandato.
D. Che cosa si deve fare per assistere con frutto alla santa Messa?
R. Per assistere con frutto alla santa Messa bisogna sentirla con molta attenzione e divozione dal principio fino al termine, pensando a Dio, alla Passione di nostro Signor Gesù Cristo, e recitando devote preghiere.