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A P P E N D I C E A L T O M O P R I M O
Varianti della prima Cantica 1 estratte dal Codice
Antaldino: questo Codice manca dei due primi Canti, e
del terzo fino a tutto il verso 60, e dell’ultimo verso
del Paradiso (Batines , Bibliografia Dantesca II, p. 215. Catalogue of the extraordinary Collection of splendid Manuscripts formed by M. G. Libri . London, 1859, p. 72 ).
101 |||
Cambiar colore, e dibattero |||
10 |||
Oscura era, profonda e nebulosa |||
34 |||
Che non peccaro; e s’egli ebber mercedi, |||
v. 35 |||
perch’ei non ebber battesmo |||
54 |||
intese mio parlar coperto, |||
68 |||
dal sonno, quand’io vidi |||
74 |||
son, che ànno tanta onoranza, |||
76 |||
Ed egli a me: L’antica |||
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35 |||
il compianto, il lamento, |||
111 |||
Che il buon Maestro mi |||
6 |||
Com’io mi valga, e come |||
18 |||
gli spirti ed ingoia ed isquatra. |||
32 |||
L’anime sì, ch’esser vorrebbon |||
47 |||
Luogo se’ messa, ed ài sì |||
64 |||
E quegli a me: Dopo lunga tenzone |||
88 |||
Ma se tu torni mai nel |||
111 |||
Di qua, più cito di là, |||
33 |||
Gridando sempre in loro |||
67 |||
Maestro mio, diss’io, or |||
108 |||
A piò delle maligne piagge |||
73 |||
e quei mi disse: Il fuoco |||
95 |||
Al suon delle parole maledette. |||
111 |||
Che il si e il no nel capo mi tenzona. |||
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8 |||
ei: Se non tal ne s’offerse, |||
22 |||
Vero è, che altra fiata quaggiù |||
79 |||
Vid’io più di mille anime distrutte |||
125 |||
seppelliti dentro da quell’ |||
6 |||
soddisfammi a’ miei desiri |||
77 |||
Elli àn quell’arte, cosi, male |||
89 |||
Rispose a ciò: Non fui io sol, ma certo |||
117 |||
mi diceva chi con lui si stava. |||
16 |||
Figliuolo mio, dentro a |||
53 |||
in colui, che a lui fida, |||
61 |||
Per l’altro modo quell’amor s’obblia |||
106 |||
Da queste cose, stu ti |||
107 |||
Lo Genesi dal principio, conviene |||
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94 |||
Che ci mostri colà dove |||
22 |||
I sentia d’ogni parte trarre |||
49 |||
Sìche non par che la pioggia il marturi? |||
84 |||
l’arena giù sen giva quello. |||
83 |||
Fatte eran pietre e gli argini da lato; |||
106 |||
di fino oro è formata, |||
39 |||
Senza arrostarsi quando il fuoco il feggia. |||
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86 |||
io l’abbia in grado, mentre io vivo, |||
117 |||
Là nuovo fumo surger dal |||
4 |||
il loco, ove s’udia rimbombo |||
14 |||
ver me lo viso e disse: Aspetta, |||
25 |||
E sì rotando ciascuna il |||
29 |||
in dispetto noi e i nostri preghi, |||
75 |||
Fiorenza, intendi, che |||
109 |||
ch’io l’ebbi tutta da me |||
116 |||
Diss’io fra me medesmo, al novo |||
46 |||
Fuor per gli occhi scoppiava loro il |||
85 |||
Qual è colui, che à si presso il |||
12 |||
La parte che si rende men sicura, |||
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47 |||
Movean, che ricidean gli |||
44 |||
Duca meco anco ristette, |||
118 |||
Quel mi sgridò: Perché se lu si ingordo |||
129 |||
che la faccia ben con gli occhi |||
30 |||
giudizio divin passion comporta? |||
43 |||
E prima, poi ribatter gli |||
74 |||
a Benaco in grembo star non può, |||
130 |||
Si mi parlava ed andavam |||
14 |||
fa remi ed altri volge |||
51 |||
sovra la pegola soverchio. |||
107 |||
Iscoglio non si può: però ch’el |||
112 |||
cinque ore più oltre, che |||
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73 |||
Draghignazzo gli volle |||
101 |||
Si ch’io non tema delle |||
114 |||
Quando procuro mia mnggior |||
126 |||
Prima si mosse, e gridò: |||
20 |||
Dalla paura, e stava indietro attento; |||
57 |||
Poder d’indi partirsi a |||
v. 61 |||
Egli avean cappe cou cappucci |||
93 |||
Dì chi tu sci: non ne avere |||
100 |||
rispose a me: Le cappe |||
118 |||
attraversato nudo è nella |||
28 |||
rocchione, avvisava un’alta |||
65 |||
Onde una voce uscio dell’altro |||
422 |||
Perchè rispose: Io piovvi |||
10 |||
Pistoia, Pistoia! perchè |||
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v. 29 |||
che frodolente ei fece |||
42 |||
Che un nomare un altro |||
137 |||
Sufolando fuggì per quella |||
141 |||
Carpon, com’ò fatt’io per |||
14 |||
Che n’avean fatte i borni a scender pria, |||
103 |||
L’un lito vidi e l’altro infin |||
21 |||
stra ten va, più non t’attizzo; |||
24 |||
non incresce a me che ardo. |||
54 |||
Tra tirannia si vive e stato |||
110 |||
Lungo prometter con attender |||
26 |||
La corata pareva il tristo sacco |||
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126 |||
Quei sa, che si governa. |||
135 |||
Che al re Giovane diedi i |||
36 |||
m’à fatto egli a sè più |||
67 |||
sovra venire, e qual sovra |||
82 |||
E sì traevan giù l’unghie |||
117 |||
che m’avea per figliuolo. |||
132 |||
E l’Abbagliato suo senno |||
123 |||
Che agli occhi innanzi il ventre sì t’assiepa. |||
125 |||
La lingua tua per dir mal come suole; |||
4 |||
Così odo io che soleva la |||
15 |||
Drizzò la mente mia tutta ad |||
24 |||
che nello imaginare abborrì. |||
39 |||
Fuggiami errore, e cresceami |||
60 |||
proporzion tutte l’altre |||
75 |||
E vedi lei che il gran petto ti doga. |||
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138 |||
Sovr’essa sì, ch’ella in contrario |||
44 |||
nel luogo onde il parlare è duro, |||
30 |||
dall’orlo fatto cricch, |||
49 |||
Legno con legno mai spranga non |||
99 |||
O che capei qui su non |||
114 |||
ebbe or la lingua così pronta. |||
9 |||
lagrimar mi vedrai insieme. |||
13 |||
ch’io fui Conte Ugolino, |||
24 |||
E che conviene ancor ch’altrui |||
35 |||
e’ i figli, e con acute |||
72 |||
Tra il quarto e il quinto dì, |||
96 |||
Si volge in entro e fa |||
112 |||
Levatene dagli occhi i |||
15 |||
il volto a’ piè rinverte. |||
42 |||
E s’aggiugnieno al luogo della |||
54 |||
al petto sanguinosa bava. |||
57 |||
ne facea egli dolenti. |||
127 |||
è laggiù da Belzebù rimoto, |||