Come va, Geremia? - Sempre l’istesso

Giuseppe Gioachino Belli

1845 Indice:Sonetti romaneschi V.djvu sonetti letteratura Come va, Geremia? — Sempre l’istesso Intestazione 28 dicembre 2024 75% Da definire

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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1845

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     Come va, Geremia? — Sempre l’istesso. —
Ma inzomma, che ccos’hai? cosa te senti? —
Cos’ho? Er dolor de stommico: e accidenti
Si nun vorrebbe cascà mmorto adesso. —

     Eppoi nun z’ha da dì cquanto sei fesso!2
È da un mese mommó che tte lamenti
E invesce de pijjà medicamenti,
T’ubbriachi oggni giorno un po’ più spesso. —

     Gnente:3 er vino dà fforza. Der restante,
Nun zarò ppoi né er primo né er ziconno4
Ch’abbi l’ammalatie: ce ne so’ ttanti! —

     Sì, mma se pònno arimedià, sse pònno.
Tu ddàmme retta: un bon rammaricante,5
E vvederai si tt’arimetti ar monno.

29 gennaio 1845.

Note

  1. [Senza titolo.]
  2. [Sciocco e sguaiato.]
  3. [Sciocchezze!]
  4. [Secondo.]
  5. [Amaricante.]