Come Nocchier, che le procelle, e l'onde
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Niccolò Forteguerri
VI
Come Nocchier, che le procelle, e l’onde
Lungo tempo soffrì del Mare irato,
Tornato infine al dolce lido amato
Rivolge il piè dalle fallaci sponde.
5E dove albergo hanno i Pastor s’asconde,
E segue il viver lor cheto, e beato,
Nè ha più timor del Ciel quand’è turbato,
Nè quand’Euro crudel scuote le fronde.
Tal io d’Amor per l’onda acerba e fera
10Errai molt’anni, e poi ridotto in Porto
Le spalle le voltai duro e superbo.
Nè fia mai più, che treccia bionda, o nera
Mi torni a lei, o parlar dolce accorto:
Tal del passato orror memoria serbo.