Colpo d'occhio a Roma/Giornata sesta

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GIORNATA SESTA

Altre belle Chiese da vedersi, sono S. Lorenzo in Miranda in Campo Vaccino. È superbo antico edifizio, dove fu già il Tempio di Antonino Pio. Il portico ha 10 colonne d’ordine corintio di marmo cipollino, alte oltre 43 piedi. — Ove oggi è la pubblica Pescaria esisteva il superbo Portico di Ottavia, con il quale Ottaviano Augusto cinse il tempio di Giunone regina, e di Apollo. Lo disse di Ottavia dal nome della sua germana. Servì a riparare il popolo dalla pioggia. Era formato di lunghe gallerie sostenuto da doppie colonne con sopra bellissime statue. Desta meraviglia il veder’oggi così magnifici avanzi negletti, e in mezzo a cotanto luridume, che formalizza il culto Forestiere, il dotto Archeologo. — Vago è il Tempio di S. Cecilia in Trastevere, la cui marmorea statua della Santa è lavoro del Maderno. È a 3 navi. Il quadro dell’altar maggiore è del Caracci, e nella sotterranea Cappella vi sono 4 quadri del Baglioni, e del Vanni. Bella è pure la Chiesa di S. Francesco a Ripa ad una sola nave con 12 altari. Nella prima cappella riposa la Beata Ludovica Albertoni, postavi nel 1625, e la statua marmorea giacente che è sopra, è lavoro superbo del Bernini. I quadri degli altari sono del Caracci, del Baciccio, di Vas, di Vovet, del Passari, del [p. 72 modifica]Chiari. Nel vasto Convento è la più grande e più bella cisterna di Roma che può contenere 16000 barili d’acqua. Alla così detta Bocca della Verità, ove esistette il Tempio della Pudicizia, giace l’antica Basilica di S. Maria in Cosmedin, eretta da S. Dionisio Papa, e credesi che quì avesse Cattedra S. Agostino. È a 3 navi divisa da 2 colonne, ricchissima di reliquie di Ss. Martiri; ed altre molte, con il corpo di S. Cirilla figlia di Decio, si vedono nella sotterranea Chiesa, la quale stette ignota 200 anni, e fu riaperta nel 1717. Il pavimento del Tempio superiore è di fino marmo, rabescato di variopinti musaici. L’immagine di Maria SS. recatavi dall’Oriente, è una delle più belle pitture della greca scuola. Il quadro Campanile è lavoro del VII secolo. Da un lato della Piazza, mirasi un’antico rotondo edificio con 19 colonne corintie, del circuito di 156 piedi benissimo conservato, e che si crede essere il Tempio di Vesta, eretto da Numa Pompilio Secondo Re di Roma; ma i più lo dissero Tempio d’Ercole Vincitore. Ivi presso è la Chiesa di S. Maria del Sole formata di belli quadri di marmo greco, con 20 esterne colonne di marmo pario, e nell’altare si venera l’effige di Nostra Signora bellamente dipinta in carta. Poco più oltre a destra è il Tempio della Fortuna virile, costruito da Servio Tullio IV Re dei Romani; oggi cambiato in Chiesa di S. Maria Egiziaca ed ha 4 colonne di fronte, 7 di lato, ammirandovisi il modello del santo Sepolcro di Gesù. Di prospetto è la casa abitata da Niccola Gabrino figlio di Lorenzo, e perciò detto Cola di Rienzo Tribuno del popolo, la cui infelice sorte ci ricorda, quanto volubile sia la plebe, e come l’intrigo prevalga ognora al merito, e come la prepotenza nonmeno usurpa sul debole i più sacri diritti! Volendo visitare la bella Chiesa di S. Spirito in Sassia eretta nel 1198 da Innocenzo III, ricca di marmi del Palladio, con pitture dello Zuccari, dell’Agresti, del Cavallucci, ed ha un quadro campanile con campanone di dolce voce, è d’uopo passare Ponte S. Angelo, o Ponte Elio, il più bello dei Romani ponti, ove con [p. 73 modifica]disegno del Bernini furono collocate le statue di 10 Angeli con in mano gli emblemi di Gesù. Vi sono balaustre di pietra con ferree cancellate. Tale ponte ha 100 metri di lunghezza, 62 di larghezza di sbocco con 3 archi grandi, e 3 piccoli. È innanzi al colossale e magnifico Mausoleo rotondo, che oggi serve di Fortezza, edificato dall’Imperatore Publio Elio Adriano, e perciò detto Mole Adriana, che adduceva ai giardini di Domiziano, ove alla sommità evvi un Angelo di bronzo che rimette la spada nel fodero, e che vuolsi apparisse sotto S. Gregorio Papa sul terminare della peste che affliggeva Roma.