Colonizzare la noosfera/Le molte facce della reputazione

Le molte facce della reputazione

../La gioia dell'hacking ../Diritti di proprietà e incentivi per la reputazione IncludiIntestazione 8 settembre 2014 75% Open Source

Eric Steven Raymond - Colonizzare la noosfera (1998)
Traduzione dall'inglese di Bernardo Parrella (1999)
Le molte facce della reputazione
La gioia dell'hacking Diritti di proprietà e incentivi per la reputazione


Sono diverse le ragioni generali per cui in ogni cultura del dono si tende a conquistare la buona reputazione tra i colleghi (prestigio).

Primo e più ovvio motivo, si tratta di una ricompensa essenziale. La sperimentiamo in tal modo per via delle motivazioni evolutive precedentemente descritte. (Molte persone imparano a redirigere l’interesse per il prestigio in varie sublimazioni, le quali non appaiono immediatamente inerenti al gruppo dei pari grado, quali “onore”, “integrità morale”, “pietà’”, etc.; ciò comunque non modifica il meccanismo che le sottende).

Secondo, il prestigio è una buona (e in un’economia del dono puro, l’unica) maniera per attirare attenzione e cooperazione da parte degli altri. Se qualcuno è ben noto per la sua generosità, intelligenza, saperci fare, capacità di leadership, o altre buone qualità, diventa molto più facile convincere gli altri che potranno trarre giovamento dall’associarsi con tale persona.

Terzo, se l’economia del dono è in contatto o interconnessa con un’economia di scambio o con una gerarchia di comando, la buona reputazione potrebbe propagarsi e far raggiungere uno status più elevato anche in questi contesti.

Oltre tali motivazioni d’ordine generale, sono le particolari condizioni della cultura hacker a rendere il prestigio anche più valido di quanto lo sarebbe in una cultura del dono nel “mondo reale”.

La principale tra queste condizioni particolari è che gli artefatti che si regalano risultano alquanto complessi (o, interpretato in altro modo, costituiscono i segni visibili del dono in tempo ed energia impiegate). Il loro valore non è per nulla così ovvio come quello dei doni materiali, o come il denaro alla base dell’economia di scambio. È molto più difficile fare distinzioni oggettive tra un dono sofisticato e uno grossolano. Di conseguenza, il successo sulla buona reputazione di chi dona dipende in maniera precisa dal giudizio critico dei colleghi.

Altra peculiarità è la relativa purezza della cultura open source. Gran parte delle culture del dono risultano compromesse – per via delle relazioni in corso o con l’economia di scambio, quali il commercio in beni di lusso, oppure con l’economia del comando, tipo in famiglia o nei clan. All’interno della cultura open source non esistono analogie simili; ne consegue l’assenza pressoché totale di altre modalità per salire nella scala sociale al di fuori della buona reputazione tra colleghi.