Codice cavalleresco italiano/Libro IV/Capitolo VI
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VI.
Direttore del combattimento.
Il direttore del combattimento è nominato dai testimoni.
Il direttore del combattimento è scelto tra i testimoni delle due parti, ed ha l’incarico di rammentare ai duellanti i loro doveri principali, cioè:
di non iniziare l'attacco prima che egli abbia pronunciato il comando: «A loro!»;
di sospendere immediatamente il combattimento e mettersi fuori misura al comando di «Alt!»;
di non afferrare l’arma nemica con la mano disarmata;
di non parare il colpo con la mano disarmata nei duelli alla spada (Angelini, XV, 16°).
Al direttore del combattimento spetta di:
chiedere se è noto il verbale di scontro;
far prendere le distanze;
dare il comando «A loro!» per far incominciare il combattimento;
consegnare le armi ai duellanti (qualora sia testimone dell’offeso).
Generalmente la scelta per dirigere lo scontro cade sul più anziano dei testimoni, a meno che si preferisca di affidare il delicato incarico al più esperto, o ad un estraneo alla vertenza, scelto dalle parti.
A questo eletto non spetta alcun compenso, eccetto il rimborso delle spese effettivamente sostenute in seguito alla nomina a direttore dello scontro.
Nota. — Un eccellente direttore di duello dovrebbe possedere in alto grado le seguenti qualità:
1° molta pratica delle armi per giudicare a prima vista dei loro effetti;
2° che abbia assistito a parecchi scontri o come primo, o come testimone;
3° che possegga molto sangue freddo per poter seguire il combattimento in tutte le sue più piccole fasi;
4° che disponga di un colpo d’occhio sicuro, perchè non gli sfugga la più lieve scalfittura;
5° che sia dotato di molta energia per impedire o reprimere, a seconda dei casi, qualsiasi infrazione alle regole cavalleresche o alle condizioni dello scontro;
6° che sia imparziale, perchè possa giudicare spassionatamente gli atti dei combattenti.
Nota. — Chi non ha molta pratica delle armi non può rendersi conto dei colpi dati e delle loro conseguenze; ed è perciò, che i duelli, condotti da persone poco sperimentate, il più delle volte danno resultati funesti.
Incombe a chi dirige il combattimènto di scegliere tra i testimoni della controparte uno che lo coadiuvi nel disimpegno dell’incarico ricevuto, e di designare il posto che ciascun testimone dovrà occupare durante lo scontro.