Circolare 12 aprile 1821 (Faà di Bruno)
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Molto Ill.re, e Rev.do Signore
Essendosi degnata S. A. R. il Sig. Duca del Genevese di farci note le Sovrane sue intenzioni con lettera della Regia Segreteria di Stato per gli affari interni delli 11 corrente, nell’assumere il Governo del Regno, essere d’investirsi, ed esercire tutta l’autorità, e Reale potere, che legittimamente gli compete nel governo de’ sudditi, ma non di assumere, per ora, il titolo di Re, ci facciamo dovere di partecipare ciò a V. S. M. R.da affinchè nella orazione pro Rege, che già abbiamo ordinata con Nostra lettera delli 19 Marzo a dirsi all’occasione della Benedizione col SS. Sacramento, si tolga da essa, sino a nuovo avviso, il titolo di Re, ed in vece, sia nel versetto, come nella orazione, si sostituisca il titolo di Duca, dicendo nel versetto: Domine salvum fac Ducem nostrum Carolum Felicem, e nella orazione: Quæsumus omnipotens Deus, ut famulus tuus Carolus Felix Dux noster, qui tua miseratione etc.
Quello spirito di Religione, ed esemplare pietà, che sempre risplendette nella Reale Casa de’ nostri amatissimi Sovrani, ci è pure manifestato in queste circostanze da S. A. R. il Sig. Duca del Genevese protestandosi, che pienamente confida nella grazia, ed assistenza di Dio, e che dal Cielo principalmente attende gli opportuni soccorsi; per ciò si compiacque di manifestare la sua religiosa volontà a tutti gli Arcivescovi, e Vescovi dello Stato, affinchè da essi sieno ordinate a tale fine nelle rispettive Diocesi pubbliche preghiere, per ottenere da Dio, e colla intercessione della gran Madre di Dio Maria quegli opportuni soccorsi di grazia, ed assistenza, ch’Egli spera, e che gli possono essere necessarii, ed utili al governo dello Stato.
Edificati Noi dalla pietà di questi cristiani sentimenti di S. A. R. non solo ci riputeremo a dovere di secondarli nelle private, e pubbliche Nostre preghiere, ma per renderli maggiormente compiti: Ordiniamo, che per un mese continuo, da incominciarsi dalla prima Domenica dopo la ricevuta della Nostra lettera, quando la Rubrica lo permette, si aggiunga da’ Sig. Sacerdoti nella Messa la Colletta de Spiritu Sancto; e in tutte le Benedizioni, che si daranno ne’ giorni festivi si canti l’Inno Veni Creator col versetto, ed orazione prescritta, per implorare l’assistenza del Divino Spirito sopra la Reale Persona che ci governa. Siccome poi S. A. R. ci notifica stargli altamente a cuore, che s’interponga presso al Divino Trono la efficacissima mediazione di Maria Vergine; Ordiniamo egualmente, che nel prefisso termine, dopo cantato l’inno, e la orazione per la invocazione dello Spirito Santo, si canti in appresso l’inno Ave maris stella coll’opportuno versetto, ed orazione per implorare il Patrocinio della S. Vergine Madre di Dio.
Nella certa fiducia, che V. S. si farà doverosa premura di eseguire quanto è da Noi prescritto, ci persuadiamo pure, che riputerà suo dovere di animare i suoi Parrocchiani non solo d’intervenire a queste pubbliche preghiere festive, ma ancora di presentare a Dio le loro private in ogni giorno, affinchè moltiplicati gli intercessori, e le suppliche più copiose grazie si versino sopra il religioso Duca, che ci governa, e sopra di quelli, che hanno obbligazione di obbedirlo; affinchè fiorisca la S. Cattolica Religione; trionfi la Chiesa di Gesú Cristo; sia in ogni maniera prosperato lo Stato; e tutti viviamo quì in terra in seno a quella pace, e tranquillità, che è mezzo, e guida per lo acquisto della Celeste, ed immortale.
Compartendole la Pastorale Benedizione ho il piacere di rinnovarmi.
Di V. S. Rev.da
Asti 12 Aprile 1821.