Ciceruacchio e Don Pirlone/Documenti/LXI
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Documento N. LXI.1
MINISTERO DELLA GUERRA.
Li lo aprile 1848 (confidenziale).
- Signor Generale,
Riscontro immediatamente la sua lettera del 12 aprile. Comincio dal dichiararle che non è venuta mai meno in me la fiducia che ho per lei, nè nel Ministero, nè nella Santità di Nostro Signore. Conosco i sentimenti generosi e patrii dei quali ella è animato, e credo che ad essi lealmente e francamente rispondono i miei.
Veggo anch’io la difficoltà di organizzare un esercito in sì breve tempo, con tanta penuria di mezzi, in mezzo all’impazienza delle moltitudini, alle esigenze spesso intempestive dei non pochi, e comprendo perfettamente le ragioni che ella mi adduce.
Ma d’altra parte io la prego a considerare che la organizzazione stabile della linea e tutte le promozioni ed avanzamenti degli ufficiali sono una materia delicatissima sulla quale la responsabilità del Ministro può essere attaccata, specialmente in uno Stato costituzionale. Consideri ancora che quelli ufficiali, i quali venissero preteriti, recano a me le loro lagnanze e potrebbero spargere il malcontento nelle truppe, le quali rimangono stanziate in varie parti dello Stato, con pericolo del Governo.
Da ciò io ne inferisco che ella abbia presenti all’animo quelle considerazioni, e se ne valga nel modo che crederà conveniente^ senza perciò derogare minimamente a quelle facoltà estese che, fin dal suo partire, io le accordava e poscia più volte le confermai, le quali facoltà io mi rallegro meco stesso di averle dato, vedendone i buoni effetti, e non posso che ripeterle la mia intiera fiducia e la mia sincera considerazione.
PS. Le mando in questo stesso ordinario i brevetti per tutti quei signori che ella mi ha indicato. Quello del generale Guidotti non posso farlo, che durante la campagna, perchè a renderlo stabile dovrà derivare dal Ministro degli affari esteri che sopraintende la guardia civica, solo però che non incontrerà alcuna difficoltà, essendo il Guidotti stimato ed onorato anche particolarmente da Sua Santità, che lo conosca di persona.
Al generale Durando, Bologna.
Note
- ↑ Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 24, Copertina 130.