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504 | ciceruacchio e don pirlone |
tamente alle disposizioni del Governo. Molto popolo si radunò al di lui alloggio per fargli festa, ed egli si mostrò in segno di gradimento, ma quando sentì una voce «vogliamo la fortezza» prese la parola per dimostrare la necessità di rispettare le leggi, il Governo e le autorità, in una maniera la più savia e la più moderata, che incontrò le acclamazioni di tratto in tratto, sebbene dimostrasse che, per quanto riguarda la fortezza, non fosse disposto di accogliere il voto effervescente spiegato. Io mi sono seco lui congratulato e tanto più in quanto che si vedono gli effetti del suo dire, essendo oggi calmato l’ardore di coloro che bramano la cacciata degli Austriaci dal forte.
Sono arrivati oggi li 800 Ungaresi prigionieri, e sono contento dei locali dove ho potuto accasermarli, perchè in posizione che allontana i timori, e tanto più perchè vi ho posto una forte gruardia svizzera per garantire il buon ordine. Mi pesa però la loro permanenza di vari giorni, perchè non sono pronti i mezzi di trasporto al Ponte Lagroscuro.
Ritorno nell’imbarazzo per la mancanza di fondi. Oggi ho conseguito la metà dei scudi 5000, ed oggi stesso ho dovuto disporre di scudi 1500.
L’altra metà l’avrò lunedì, e nel lunedì stesso dovrò erogarla, in aggiunta dell’avanzo di scudi 1000 per le esigenze di questi tre giorni. Penso pertanto di chiamare i maggiori estimati per versare in anticipazione l’importare della 2ª rata prediale, che scade il 5 maggio p. v. Questa risorsa potrà Inastarmi fino alla provvidenza che ho invocato e che invoco di nuovo colla mediazione di V. S. ill.ma, che, penetrata dell’imponente mia posizione, sarà per certo a proteggerla. In questa vivissima fiducia passo con distintissima stima e considerazione a raffermarmi.
Di V. S. Ill.ma
- Ferrara, 14 aprile 1848.
Devotissimo servitore vero L. Cardinale Ciacchi. |
Signor Ministro dell’interno, Roma.
Documento N. LXI.1
MINISTERO DELLA GUERRA.
Li lo aprile 1848 (confidenziale).
- Signor Generale,
Riscontro immediatamente la sua lettera del 12 aprile. Comincio dal dichiararle che non è venuta mai meno in me la fiducia che ho per lei, nè nel Ministero, nè nella Santità di Nostro Signore. Conosco i sentimenti generosi e patrii dei quali ella è animato, e credo che ad essi lealmente e francamente rispondono i miei.
Veggo anch’io la difficoltà di organizzare un esercito in sì breve tempo, con tanta penuria di mezzi, in mezzo all’impazienza delle moltitudini, alle esigenze spesso intempestive dei non pochi, e comprendo perfettamente le ragioni che ella mi adduce.
- ↑ Dalle Buste della miscellanea politica ecc. Busta 24, Copertina 130.