Chi è costui, che avvinto

Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Canzoni Letteratura Chi è costui, che avvinto Intestazione 5 gennaio 2024 75% Da definire

Se quel vago diletto Muse, che Pindo ed Elicona insano
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni sacre di Gabriello Chiabrera


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XII

PER S. SEBASTIANO.

Chi è costui, che avvinto
     Le nude braccia a duri tronchi alpestri
     Immobile sostien d’archi silvestri
     Tanti pennuti strali?
     5Ei d’ampio sangue ribagnato e tinto
     Sta palpitando a morte,
     Ma pur costante e forte
     D’alto silenzio in sofferir suoi mali:
     Qual de’ tempj immortali
     10Con destra empia superba
     Egli distrusse ed arse?
     Qual altrui sangue sparse
     Di ria ferita acerba?
     Quale al fin furto, e qual rapina il mena,
     15O qual bestemmia all’esecrabil pena?
Ahi, che nè furto indegno,
     Nè colpa sua, nè suo fallir l’ancide;
     Giovine, ove del ciel la gloria vide,
     Ratto le si converse;
     20Quinci d’aspro Tiranno empio disdegno
     Così proruppe ardente,
     Che gli fermò repente
     Il puro fianco alle quadrella avverse.
     Vergini Ninfe asperse
     25I biondissimi crini
     Dell’Idumeo Giordano,
     Ora s’armi la mano
     De’ vostri archi divini;
     Tendete Arciere d’ammirabil canto
     30Musici dardi al saettato Santo.
Qual di Sionne il monte,
     Tale è colui, che nel gran Dio confida:
     Chi di Gerusalem dentro s’annida,
     Mai non movrà le piante:
     35Luce al prudente sapïenza in fronte:
     Ei non verrà che tema
     Nè per notturna tema,
     Nè di saetta per lo dì volante;
     Non scolorì il sembiante
     40Mirando Alma devota
     Apparecchiar macello
     Or di crudo coltello,
     Or d’infocata rota,
     E tutta in opra la milizia inferna:
     45Chè il Giusto fia nella memoria eterna.