Che far potea la sventurata, e sola
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Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
III1
Che far potea la sventurata, e sola
Sposa di Collatino in tal periglio?
Pianse, pregò: ma in vano ogni parola
Sparse, in vano il bel pianto uscì dal ciglio.
Come a Colomba, su cui pende artiglio,
Pendeale il ferro in sull’eburnea gola:
Senza soccorso, oh Dio, senza consiglio,
Che far potea la sventurata e sola?
Morir, lo sò, pria che peccar dovea:
Ma quando il ferro del suo sangue intrise
Qual colpa in sè la bella Donna avea?
Peccò Tarquinio, e il fallo ei sol commise
In lei, ma non con lei: ella fu rea
Allora sol, che un innocente uccise.
Note
- ↑ Si scusa Lucrezia.