Che debb'io far? Che mi consigli, Amore?

Francesco Petrarca

Indice:The Oxford book of Italian verse.djvu Poesie Letteratura Che debb'io far? Che mi consigli, Amore? Intestazione 23 settembre 2022 100% Poesie

Questo testo fa parte della raccolta The Oxford book of Italian verse


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C
HE debb’io far? che mi consigli, Amore?

Tempo è ben di morire,
               Et ho tardato più ch’i’ non vorrei.
               Madonna è morta et ha seco il mio core,
               5E volendo ’l seguire
               Interromper convèn quest’anni rei;
               Perchè mai veder lei
               Di qua non spero, e l’aspettar m’è noia.
               Poscia ch’ogni mia gioia,
               10Per lo suo dipartire, in pianto è volta,
               Ogni dolcezza di mia vita è tolta.
          Amor, tu ’l senti, ond’io teco mi doglio,
               Quant’è ’l danno aspro e grave;
               E so che del mio mal ti pesa e dole,
               15Anzi del nostro; perch’ad uno scoglio
               Avem rotto la nave,

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               Et in un punto n’è scurato il sole.
               Qual ingegno a parole
               Poria agguagliar il mio doglioso stato?
               20Ahi orbo mondo ingrato!
               Gran cagion hai di dever pianger meco;
               Chè quel ben ch’era in te perduto hai seco.
          Caduta è la tua gloria, e tu no ’l vedi:
               Nè degno eri, mentr’ella
               25Visse qua giù, d’aver sua conoscenza,
               Nè d’esser tócco da’ suoi santi piedi;
               Perchè cosa sì bella
               Devea ’l ciel adornar di sua presenza.
               Ma io, lasso, che senza
               30Lei nè vita mortal nè me stesso amo,
               Piangendo la richiamo:
               Questo m’avanza di cotanta spene,
               E questo solo ancor qui mi mantene.
          Oïmè, terra è fatto il suo bel viso,
               35Che solea far del cielo
               E del ben di lassù fede fra noi.
               L’invisibil sua forma è in Paradiso,
               Disciolta di quel velo
               Che qui fece ombra al fior de gli anni suoi,
               40Per rivestirsen poi
               Un’altra volta e mai più non spogliarsi;
               Quando alma e bella farsi
               Tanto più la vedrem, quanto più vale
               Sempiterna bellezza che mortale.
          45Più che mai bella e più leggiadra donna
               Tornami innanzi, come
               Là dove più gradir sua vista sente.
               Questa è del viver mio l’una colonna;
               L’altra è ’l suo chiaro nome

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               50Che sona nel mio cor sì dolcemente.
               Ma, tornandomi a mente
               Che pur morta è la mia speranza viva
               Allor ch’ella fioriva,
               Sa ben Amor qual io divento, e (spero)
               55Vedel colei ch’è or sì presso al vero.
          Donne, voi che miraste sua beltate
               E l’angelica vita
               Con quel celeste portamento in terra,
               Di me vi doglia e vincavi pietate,
               60Non di lei, ch’è salita
               A tanta pace, e m’ha lassato in guerra,
               Tal che, s’altri mi serra
               Lungo tempo il cammin da seguitarla,
               Quel ch’Amor meco parla
               65Sol mi riten ch’io non recida il nodo;
               Ma e’ ragiona dentro in cotal modo:
          ‘ Pon freno al gran dolor che ti trasporta;
               Chè per soverchie voglie
               Si perde ’l cielo ove ’l tuo core aspira,
               70Dove è viva colei ch’altrui par morta;
               E di sue belle spoglie
               Seco sorride e sol di te sospira;
               E sua fama, che spira
               In molte parti ancor per la tua lingua,
               75Prega che non estingua,
               Anzi la voce al suo nome rischiari,
               Se gli occhi suoi ti fûr dolci nè cari.’
          Fuggi ’l sereno e ’l verde,
               Non t’appressar ove sia riso o canto,
               80Canzon mia, no, ma pianto:
               Non fa per te di star fra gente allegra,
               Vedova sconsolata in vesta negra.