Pagina:The Oxford book of Italian verse.djvu/123


FRANCESCO PETRARCA

74 x
N
ELL’età sua più bella e più fiorita,

Quand’aver suol Amor in noi più forza,
               Lasciando in terra la terrena scorza,
               4È Laura mia vital da me partita,
          E viva e bella e nuda al ciel salita:
               Indi mi signoreggia, indi mi sforza.
               Deh! perchè me del mio mortal non scorza
               8L’ultimo dì, ch’è primo all’altra vita?
          Chè come i miei pensier dietro a lei vanno,
               Così leve, espedita e lieta l’alma
               11La segua, ed io sia fuor di tanto affanno.
          Ciò che s’indugia è proprio per mio danno
               Per far me stesso a me più grave salma.
               14O che bel morir era oggi è terz’anno!


Canzone

75 iii
C
HE debb’io far? che mi consigli, Amore?

Tempo è ben di morire,
               Et ho tardato più ch’i’ non vorrei.
               Madonna è morta et ha seco il mio core,
               5E volendo ’l seguire
               Interromper convèn quest’anni rei;
               Perchè mai veder lei
               Di qua non spero, e l’aspettar m’è noia.
               Poscia ch’ogni mia gioia,
               10Per lo suo dipartire, in pianto è volta,
               Ogni dolcezza di mia vita è tolta.
          Amor, tu ’l senti, ond’io teco mi doglio,
               Quant’è ’l danno aspro e grave;
               E so che del mio mal ti pesa e dole,
               15Anzi del nostro; perch’ad uno scoglio
               Avem rotto la nave,


123