Casa mia (Prati)
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
XVI
CASA MIA
Lo scendere e il salir per le mie scale,
anco sien rudi e molt’ombra le abbui,
piacevo! panni, e non tentar le altrui,
fosser anco di gemma orientale.
Nel mio piccolo asii s’abita in dui,
e terzo è un cagnolin che non fa male.
E ’l pan che mangio non mi sa di sale,
contento al poco, come sempre fui.
Nei mio piccolo asii le nove muse
entran per la finestra, ed io le tegno,
poligamo innocente, al petto chiuse.
Nel mio piccolo asii storno l’orecchio
dai rumor (.Iella turba, e non indegno
forse, con l’inno su le labbra, invecchio.