Carco già d'anni e più di palme onusto
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Michele Giuseppe Morei
III
Carco già d’anni e più di palme onusto
Giunto Luigi al dì, che il tolse Morte,
Vinsi, dicea, l’aspra e l’amica Sorte
Resi al Cielo i suoi dritti, al Mondo il Giusto,
5Di Giano, qual novel Scipio, od Augusto,
Apersi e chiusi a mio voler le porte,
E a l’ampia mente, e al braccio ardito e forte
Parve la terra, e parve il Mare angusto.
Tu, cui de l’opre e de’ miei geni erede,
10Non men che del mio scettro il Ciel prescrisse,
Regna, e nel soglio tuo regni la Fede.
Tacque, e presso al suo fin, raccolse e fisse
Le luci avendo in la beata sede,
Morìo quel Grande, e tal morìo qual visse.