Canti (Leopardi - Donati)/XXXVI. Scherzo
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Giacomo Leopardi - Canti (1831)
XXXVI
Scherzo
Scherzo
◄ | XXXV. Imitazione | XXXVII | ► |
XXXVI
SCHERZO
Quando fanciullo io venni
a pormi con le muse in disciplina,
l’una di quelle mi pigliò per mano;
e poi tutto quel giorno
la mi condusse intorno 5
a veder l’officina.
Mostrommi a parte a parte
gli strumenti dell’arte,
e i servigi diversi
a che ciascun di loro 10
s’adopra nel lavoro
delle prose e de’ versi.
Io mirava, e chiedea:
— Musa, la lima ov’è? — Disse la dea:
— La lima è consumata; or facciam senza. — 15
Ed io: — Ma di rifarla
non vi cal, — soggiungea, — quand’ella è stanca? —
Rispose: — Hassi a rifar, ma il tempo manca. —