Canti (Aleardi)/Ore cattive/Il Lampo a secco
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IL LAMPO A SECCO.
Non più sul tronco fragile
Di pioppe vuote
Il verde picchio il valido
Becco percuote;
Chè ormai di sotto al tepido
Guancial dell’ala,
Come s’imbruna il vespero,
La testa ei cala.
Niuna pe’ campi eterei
Nube veleggia,
Tranquillo è il cielo e nitido,
E pur lampeggia.
Diresti, che in tripudio
Là, vêr ponente,
L’aura di razzi illumini
Festiva gente.
Lampeggia; ma benefica
Piova non scende
Sui colli che implacabile
Arsura offende.
Sembra talor che l’anima
Così t’avvampi,
Lisa, di vivi e súbiti
E arcani lampi.
Ma son fallaci, e passano,
Senza che cada
Mai d’una nobil lagrima
La pia rugiada,
Che tempera gli spasimi
D’un mesto amore,
E il lungo desiderio
D’un arso core.
Errai. Te falsa e mobile
Pensai sovente;
Mobil non sei, nè perfida;
Tu se’ impotente.