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CAPITOLO V.
Come Candido è un gran signore, e non è contento.
Il buono della filosofia è di farci amare i nostri simili. Pascal è quasi il solo de’ filosofi che par che voglia farceli odiare. Per fortuna Candido non avea mai letto Pascal, ed egli amava con tutto il cuore la povera umanità. Le genti da bene se n’accorgevano: esse eran sempre state lontane dai missi dominici della Persia, ma non fecero difficoltà di riunirsi a Candido, ed ajutarlo coi lor consigli. Ei formò alcuni saggi regolamenti per incoraggire l’agricoltura, la popolazione, il commercio. E l’arti: ricompensò quelli che avean fatto delle esperienze utili: incoraggì quelli che non avean fatto che de’ libri. — Quando ognuno sarà generalmente contento nella mia provincia, lo sarò forse anch’io, diceva egli con una ingenuità singolare. Candido non conosceva la specie umana; egli si vide lacerato ne’ libelli sediziosi, e calunniato in un’opera che avea per titolo L’amico degli uomini. Ei trovò che lavorando a fare dei fortunati, non avea fatto altro che del’ingrati. — Ah quanta fatica si dura, gridò Candido, a governar alcuni esseri senza penne che vegetano sulla terra! E perchè non son io ancora nella Propontide, in compagnia di maestro Pangloss, di Cunegonda, e della figlia di papa Urbano X?
Candido, nell’amarezza del suo dolore, scrisse una lettera pateticissima al reverendo Ed-Ivan-Baal-Denk, e gli dipinse sì vivamente lo stato attuale dell’anima sua, ch’ei ne fu sensibile a segno di fare aggradire al sofì che Candido si dimettesse dai suoi impieghi. Sua maestà per ricompensa de’ sui servizj gli accordò una pensione considerevolissima. Alleggerito del peso della grandezza, il nostro filosofo cercò immediatamente ne’ piaceri della vita privata l’ottimismo di Pangloss. Egli aveva vissuto fin allora per gli altri, e pareva essersi scordato che aveva un serraglio. Se ne risovvenne con quella sensibilità che ispira quel solo nome. — Tutto si prepari, diss’egli al suo primo eunuco, per il mio ingresso dalle donne. — Signore, rispose l’uomo con voce chiara: ora vostra eccellenza merita il soprannome di saggio. Gli uomini per cui avete fatto tanto non eran degno d’occuparvi, ma le donne... — Può essere, disse modestamente Candido.