Caccia e Rime (Boccaccio)/Rime/LXXXVII

LXXXVII. S’amor, li cui costumi già molt’anni

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LXXXVII.


S’amor, li cui costumi già molt’anni
     Con sospir infiniti provat’ài,
     T’è or più grave che l’usato assai,
     Perché, seguendol, te medesmo inganni,
     Credendo trovar pace, tra gli affanni?5
     Perché da lui non ti scavresti omai?
     Perché nol fugi? et forse anchor avrai,
     Libero, alcun riposo de’ tua danni.
Non si racquista il tempo che si perde
     Per perder tempo, né mai lagrimare15
     Per lagrimar restette, com’huom vede.
     Bastiti ch’ad Amor il tempo verde,
     Misero, desti1, et ora, ch’a imbiancare
     Cominci, di te stesso abbi mercede.


Note

  1. Cfr. LXXXIV, 9-11, e la mia nota.