Caccia e Rime (Boccaccio)/Appendice/24
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24. I’ solea spesso ragionar d’amore
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I’ solea spesso ragionar d’amore
E talora cantar del vago viso,
Del qual fatto s’avea suo paradiso1,
Come di luogo eletto, il mio signore2.
Or è il mio canto rivolto in dolore5
E trasmutato in pianto il dolce riso,
Po’ che per morte da no’ s’è diviso
E terra è divenuto il suo splendore3.
Né sarà mai ch’alla mente mi torni
Quella imagine bella, che conforto10
Porger solea a ciascun mio disire4,
Che io non pianga e maladichi i giorni
Che tanto m’ànno in questa vita scorto,
Ch’io sento del mio ben fatto martire.