Bindo, e' non par che per me truovi foglio
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a cura di Aldo Francesco Massera
XIII secolo
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Questo testo fa parte della raccolta XXIV. Pieraccio Tedaldi
XLIII
I — PIERACCIO AL FIGLIO BINDO
Si lamenta perché il figliuolo non gli scrive
Bindo, e’ non par che per me truovi foglio
né penna, che ti renda, con inchiostro;
quanto agli altri tu n’abbi, l’hai dimostro:
4lá onde forte me ne cruccio e doglio.
E1 ben, ch’io voglio a te, non me ne doglio,
ma ámoti secondo il paternostro;
e ’! bianco per lo nero non ti mostro:
8se non è, in ira sia a cui ben voglio.
Deh qual’è la cagion, quando tu scrivi
lettera altrui, ov’io dimoro o sono,
11che tu del tutto me ne cessi e privi?
Or odi e’ntendi quel, ch’io ti ragiono:
mentre ch’io viverò e tu ci vivi,
14tale a te, quale a me; piú non sermono.