Bibliografia Pratese/Prefazione

Prefazione

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Bibliografia Pratese
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PREFAZIONE


IN CUI SI DISCORRE QUALCOSA DELLA STORIA


CIVILE E LETTERARIA DI PRATO.


Quando da prima deliberai di compilare e di porre in luce la Bibliografia pratese, l’animo mio era di non premetterle cbe pocbe parole, tante che bastassero a far capire l’intendimento e il disegno del mio lavoro. Ma sentiti i diversi umori non tanto sul particolare dell’opera mia, quanto sugli studi in genere delle patrie cose, mi parve da pigliare questa opportunità per dire alcunché della storia si civile come letteraria della mia patria; se mai mi venisse fatto di tor giù dalle menti certi falsi concetti, che presso taluni danno grande importanza alle nostre miserie, presso altri fanno parer vile anche quel poco di che ci dobbiamo tenere: opinioni tutte e due (sia detto con pace di chi le tiene) indegnissime di buoni e savi cittadini.

Non vorrò adirarmi col Cluverio, col Bunone e col Menagio, come fece il Casotti1, perchè parlando di Prato mostrarono di farne piccini conto: ne pure mi compiacerò con quel benemerito di saper chiamata Prato nobil città fin da quando era terra, e di veder le nostre famiglie privilegiate ab antico di nobiltà, di croci e di stemmi. Io mi sono assuefatto a guardar con paura queste larghezze, da poi che ho veduto che la repubblica e il principato usaron di esse a prepararci la servitù e a consolarcene. L opinione del Casotti circa all’origine di Prato mi par da tenere e per essere secondo ragione, e per aver avuto dopo ben cent’anni un’autorevole confermazione dal chiarissimo Emanuele Repetti2. I nostri antenati, discesi per avventura da quelle colonie mandate a Piesole da Siila e dai tre cittadini che si divisero l’imperio di Roma dopo fatta la vendetta di Cesare, si levarono del poggio d’lavello3, chiamati dalla [p. vi modifica]comodità del piano4 posto fra le radici del monte ed il fiume. La signoria de’ conti Alberti nel castello di Prato non si può negare5, checchè ne dica il Casotti; sendo come loro vassalli rammentati i Pratesi ai primi anni del secolo undecimo. Il timore dei vicini potenti potette far crescere le abitazioni in modo, che in poco tempo il picciol borgo al Cornio si ridusse a forma di una terra ragguardevole: e l’assedio posto a Prato dalla contessa Matilde6, e le guerricciuole coi Pistoiesi7, mostrano che i fossi le mura le torri, e più la libertà dei nostri, facean paura ai vicini. Anche su questa terra germogliò il maladetto seme delle parti; anche qui popolani ministri di licenza, nobili ministri di servitù sparsero il sangue fraterno. A difendere le ragioni del popolo levossi Panfollia Dagomari8, e nel 1203 fu chiamato signore a vita della terra. Forte dell’animo e del favore della moltitudine, divise gli uffizi nei suoi aderenti, i Guazzalotri coi guelfi cacciò, sventò congiure, ributtò i Fiorentini, e il comune tenne per trent’anni nella devozione di Federigo. A lui, morendo nel 1253, raccomandava i figliuoli e l’esecuzione del testamento, col quale commetteva di fabbricare una fortezza da tenere [p. vii modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/12 [p. viii modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/13 [p. ix modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/14 [p. x modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/15 [p. xi modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/16 [p. xii modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/17 [p. xiii modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/18 [p. xiv modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/19 [p. xv modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/20 [p. xvi modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/21 [p. xvii modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/22 [p. xviii modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/23 [p. xix modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/24 [p. xx modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/25 [p. xxi modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/26 [p. xxii modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/27 [p. xxiii modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/28 [p. xxiv modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/29 [p. xxv modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/30 [p. xxvi modifica]Pagina:Bibliografia Pratese, compilata per un da Prato.djvu/31

  1. Ragionamento istorico ec, sul principio; e vi spende di molte pagine.
  2. Dizionario geografico fisico storico della Toscana, all'artic. Prato, vol. 4.
  3. Gli antichi, ChiaTello; il popolo, Diayello. - (V. Villani, l. IV, c. XXVL)
  4. „... e Prato gli puosono nome, perocchè dov’è oggi la terra, avea allora uno bello prato...„. (Villani, lib. IV, cap. XXVI.)
  5. V. il num. 68 i di questa Bibliografia. Chi opina non essere stati i Pratesi soggetti neanche ai conti Alberti, allega la risposta che si dice data da essi al vicario dell’imp. Rodolfo, quando (1286) chiese loro giuramento di fedeltà all’impero; e fu: Che il loro comune non era della condizione degli altri comuni di Toscana, perchè fu compero il luogo, come si compera un cavallo e un campo. Ma v. il Repetti. — I conti Alberti erano anche molto potenti nella valle vicina di Prato, come dice Dante nel canto 32 dell’Inferno:

    „ Se vuoi saper chi son cotesti due,
         La valle, onde Bisenzio si dichina,
         Del loro padre Alberto e di lor fue„.

    Luogo che, come osservò il Casotti, fu male interpetrato dal Vellutello, il quale non di Alessandro e Napoleone de’ conti Alberti di Vernio e di Mangona, ma intende che vi si parli d’Alberto degli Alberti che fu signore della valle di Falterona, nella quale fa nascer Bisenzio. E questo errore fu fedelmente copiato dai commentatori più recenti.

  6. An. 1107. „Come i Fiorentini vinsono e disfeciono il castello di Prato„. (Villani, lib. IV, cap. XXVI). È dubbio se i Pratesi contendessero colla Contessa e col vescovo di Pistoia, o co’ Fiorentini.
  7. An. 1154. „E negli anni di Cristo MCLIV avendo guerra i Pratesi co’ Pistoiesi pello castello di Carmignano, essendovi ito i Pratesi colle masnade e aiuto de’ Fiorentini, vi furono sconfitti da’ Pistoiesi„. (Malispini, cap. LXXIV; Villani, lib. IV, cap. XXXVIII.)
  8. Si vuole che i Dagomari fossero gli antichi signori del borgo al Cornio. Il Casotti fa originare il lor cognome dalle due voci Dagon Mayr; gladii dominus, habens ius gladii, ius vitae et necis. Avean casa e loggia dietro la pieve di s. Stefano, disfatte nel 1317 per edificarvi la parte superiore della medesima pieve.
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