Benchè la sacra mano

Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Canzoni Letteratura Benchè la sacra mano Intestazione 13 giugno 2023 75% Da definire

Con la scorta possente
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni di Gabriello Chiabrera


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I

IN LODE DI SISTO QUINTO

AL SIG. ANTONIO COSTANTINI.

Benchè la sacra mano
     Del tuo divin Pastore
     Forza avesse e valore
     Sulle celesti porte,
     5Ei non per tanto invano
     Potea sentir desto
     Di contrastar l’obblío
     Compagno della morte;
     Mostro di denti adamantino, e forte
     10A vincer la memoria,
     Che de’ nomi famosi
     Fra noi vola e rivola,
     Guastan lo ogni lor gloria
     Con aliti fumosi
     15Dell’infernal sua gola.
Contra si cruda asprezza
     Non temprano l’incudi
     De’ gran Ciclopi ignudi
     Strale sonoro, ardente;
     20Ne ’l bello Ermo ha ricchezza
     Nel suo liquido regno,
     Che ’l si terribil sdegno
     A placar sia possente;
     Sol di Permesso ombroso acqua lucente
     25Febo immortal diffonde,
     Ch’all’odiosa peste
     Fuga apporta e veneno,
     E terso entro quell’onde
     Quaggiù valor celeste
     30Splende ognora sereno.
Quinci l’alte corone
     Chiare fian sempre e conte,
     Che cerchiaro la fronte
     A’ Pastor Savonesi;
     35Ed Arno d’un Leone
     Gode a’ titoli egregi,
     Onde son vinti i regi
     Più larghi e più cortesi:
     Quinci scherne l’onor de’ gran Farnesi
     40Lete profondo e cieco;
     In fin l’Aonie Dee
     Soverchiano ogni assalto;
     Ed or vengono teco
     Con cetre Aganippee
     45Per Sisto, e per Montalto.
Quanto il Romano Impero
     A’ figli ed a’ nepoti
     De’ popoli devoti
     Fia caro e riverito,
     50Tanto con suono altiero
     D’infaticabil canto
     Sarà di Sisto il vanto
     Meravigliando udito:
     Esser ben può che si cosparga il lito
     55Dell’atterrate moli,
     Orti, fonti, sculture,
     Gran templi al fin son frali;
     Corso di pochi Soli
     Lascia ben mal secure
     60L’opere de’ mortali.
Ma l’occhio che mirarle
     Non potrà dar spavento
     Al peregrin, ch’intento
     Fissa nel guardo i rai,
     65Potrà ben ammirarle,
     O Costantin gentile,
     Nel tuo facondo stile
     Salde via più che mai;
     All’oprar suo caduco il pregio dai
     70Dell’immortalitate.
     Ma suoi giusti pensieri,
     Ma di pietà suo zelo,
     Opre da te lodate
     Ci fan pronti e leggieri
     75A gire inverso il cielo.