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176 poesie

     Deh fossi io Bottiglier.
     95Bella Melpomene,
     Bellissima Calliope,
     Or chi m’appresta
     Briglindorato Pegaso
     Nubicalpestator?
     100Si, che porti per l’Africa,
     Si, che porti per l’Asia
     Del buon Dionigi il poco noto onor.
     Fia dunque ver, che si ritrovi gente
     Che di schietto ruscel faccia vendemmia?
     105O sciocchi d’Oriente,
     Lasciate che al deserto
     Predichi il vaneggiar di Macometto.
     Che sapeva egli il menzogner profeta?
     Voi fatti saggi rimembrate omai,
     110Che balsamo di vigna imbotta e svena
     Omero il gran poeta.


POESIE LIRICHE DIVERSE


CANZONI


I

IN LODE DI SISTO QUINTO

AL SIG. ANTONIO COSTANTINI.

Benchè la sacra mano
     Del tuo divin Pastore
     Forza avesse e valore
     Sulle celesti porte,
     5Ei non per tanto invano
     Potea sentir desto
     Di contrastar l’obblío
     Compagno della morte;
     Mostro di denti adamantino, e forte
     10A vincer la memoria,
     Che de’ nomi famosi
     Fra noi vola e rivola,
     Guastan lo ogni lor gloria
     Con aliti fumosi
     15Dell’infernal sua gola.
Contra si cruda asprezza
     Non temprano l’incudi
     De’ gran Ciclopi ignudi
     Strale sonoro, ardente;
     20Ne ’l bello Ermo ha ricchezza
     Nel suo liquido regno,
     Che ’l si terribil sdegno
     A placar sia possente;
     Sol di Permesso ombroso acqua lucente
     25Febo immortal diffonde,
     Ch’all’odiosa peste
     Fuga apporta e veneno,
     E terso entro quell’onde
     Quaggiù valor celeste
     30Splende ognora sereno.
Quinci l’alte corone
     Chiare fian sempre e conte,
     Che cerchiaro la fronte
     A’ Pastor Savonesi;
     35Ed Arno d’un Leone
     Gode a’ titoli egregi,
     Onde son vinti i regi
     Più larghi e più cortesi:
     Quinci scherne l’onor de’ gran Farnesi
     40Lete profondo e cieco;
     In fin l’Aonie Dee
     Soverchiano ogni assalto;
     Ed or vengono teco
     Con cetre Aganippee
     45Per Sisto, e per Montalto.
Quanto il Romano Impero
     A’ figli ed a’ nepoti
     De’ popoli devoti
     Fia caro e riverito,
     50Tanto con suono altiero
     D’infaticabil canto
     Sarà di Sisto il vanto
     Meravigliando udito:
     Esser ben può che si cosparga il lito
     55Dell’atterrate moli,
     Orti, fonti, sculture,
     Gran templi al fin son frali;
     Corso di pochi Soli
     Lascia ben mal secure
     60L’opere de’ mortali.
Ma l’occhio che mirarle
     Non potrà dar spavento
     Al peregrin, ch’intento
     Fissa nel guardo i rai,
     65Potrà ben ammirarle,
     O Costantin gentile,
     Nel tuo facondo stile
     Salde via più che mai;
     All’oprar suo caduco il pregio dai
     70Dell’immortalitate.
     Ma suoi giusti pensieri,
     Ma di pietà suo zelo,
     Opre da te lodate
     Ci fan pronti e leggieri
     75A gire inverso il cielo.

II

IN LODE DEL SIGNOR

GIO. VINCENZO IMPERIALE

Per lo stato rustico ec.

Con la scorta possente
     Delle Muse immortali
     Alti alberghi reali
     Io trascorsi sovente:
     5Ivi d’oro lucente
     Vidi coperte fiammeggiar le mura,
     E con vaghi colori