Ben mi può torre, che a mirar non giunga
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Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
II.1
Ben mi può torre, che a mirar non giunga
Vostre bellezze, e vostri almi costumi,
E quei, siccom’è fama, ardenti lumi,
Ond’avvien, ch’Amor tanti e leghi e punga:
5Ma non puo strada, e sia scoscesa e lunga
E torta, e per dirupi aspra e per dumi,
Nè per selve, montagne, e mari e fiumi,
E s’altro è pur, che me da voi disgiunga,
Far ch’io non legga, e non ammiri in questa
10Parte le rime vostre e la divina
Virtù, per cui tanto la mente ho accesa;
E però il cuor, cui null’intoppo arresta,
A Voi sen corre, e come Dea v’inchina
Veracemente giù dal Ciel discesa.