Baracca/Presentazione

Pier Ruggero Piccio

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Baracca I. Il soldato

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Gentiluomo e soldato, sempre primo nell’azione, animo eletto ed aperto alle più belle virtù, esempio agli inferiori, ai colleghi, ai superiori, amato ed ammirato da tutti, Francesco Baracca.

Pilota perfetto, calmo, audace e valorosissimo, pilota alla «prima» squadriglia da caccia in Italia: rimanere pilota soltanto era stato sempre suo più grande desiderio ed orgoglio.

Modesto quanto coraggioso non amava gli onori del Comando che a suo giudizio non potevano che rallentare la sua instancabile attività nell’azione costante, operosa, diuturna. Volare e combattere era lo scopo della sua vita: lo vedevamo nel suo impeccabile abbigliamento di guerra quando nei periodi di calma delle azioni terrestri rivolgeva il suo studio alle abitudini degli avversari partendo spesso in volo prima che fosse spuntato il giorno; lo sentivano inferiori e colleghi nella cura scrupolosa con la quale egli amava emanare gli ordini di combattimento alle pattuglie che dovevano seguirlo nel cielo; ben lo sapevano i suoi superiori che di averlo più che esecutore, coadiutore andavano orgogliosi, di averlo compagno in azione erano fieri.

Le sue ore libere erano normalmente dedicate al suo apparecchio per affinare con ogni cura ed in ogni particolare l’ordigno che lo rendeva padrone del cielo. Nel suo sguardo era sempre una sicurezza calma, una volontà inflessibile.

Io non ho conosciuto uomini simili a Lui.

Non vi erano transazioni possibili là dove era un dovere da compiere e la sua coscienza non ammetteva che un solo modo di compierlo: dando tutto sè stesso.

Sempre disposto a credere al bene perchè incapace del male, [p. 4 modifica]emanava sempre dall’opera sua un senso così perfetto e completo della responsabilità individuale che chi lo aveva per capo non poteva non agire secondo î principi più retti ed onesti di uomo e di soldato.

Egli era sempre tra i suoi, capo di quel manipolo di eroi che coll’esempio sopratutto contribuirono a sviluppare nell’aviazione da caccia in Italia il culto del dovere, del sacrificio, della rettitudine.

Lo scopo raggiunto lo rendeva felice e soltanto allora egli non disdegnava mostrare la sua soddisfazione.

Io lo ricordo e lo vedo al ritorno delle sue gesta.

Gli occhi splendenti, lo sguardo raggiante, la parola facile e calda, egli era allora veramente l’espressione tangibile della «Vittoria».

***

Nessuno di quanti ti hanno conosciuto potrà dimenticarti, Francesco Baracca, nessuno di noi potrà trovare chi colmerà nell’animo nostro il vuoto che tu lasciasti; a te ricorrerà sempre il nostro pensiero, in te avremo esempio, da te incitamento, in te guida. Possa tu in noi vegliare ai grandi destini della Patria, possa la Patria per la sua grandezza avere numerosi i seguaci della tua volontà e della tua coscienza.

Tenente Colonnello

Pier Ruggero Piccio.