Aura diva
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
XCV
AURA DIVA
Nel modo malinconico o ridente
del mio pensier non entri anima viva!
N’ho assai di questa razza intellettiva
c’ ha lupo o scinda per gentil parente.
Or mi piace albergar dentro la mente
l’ombra, il tenero fior, la verde riva,
la rugiadosa stella e l’aura diva
che uscir dai mirti del Peneo si sente.
Aura, clic scherzi, e giá lu meglio un giorno
ne’ miei capelli, e d’un ambrosio spiro
mi rivesti il pensier piú disadorno;
aura, con me rimani, e tragga il vento
della fortuna ogn altra cosa in giro.
A me basta il mio riso e il mio lamento.