Aura, che sul mattin vaga ti giri
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VI
PER LA SIGNORA LELIA GRASSA
Che danzava il ballo della Corrente.
Aura, che sul mattin vaga ti giri
Tra le nubi del ciel ben colorite,
O per le rugiadose erbe fiorite,
4Quando in zefiro Amor desta i sospiri:
Aura, che movi i piè su i bei zaffiri
Nell’instabile regno d’Anfitrite,
Se le vestigia tue non vuoi schernite,
8I corsi di costei fa che rimiri:
Che se la nobiltà de’ passi alteri
Da lei non ti procuri, ed indi impari
11A fargli, come i suoi, pronti e leggieri,
Ne’ prati erbosi, e ne’ tranquilli mari,
E ne’ campi celesti i tuoi sentieri,
14O Aura, a rimirar non saran cari.