Le costellazioni. — I nomi delle stelle.

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Joseph Norman Lockyer - Astronomia (1904)
Traduzione dall'inglese di Giovanni Celoria (1904)
Le costellazioni. — I nomi delle stelle.
Capitolo quinto - 6 Capitolo quinto - 8

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§ VII.

Le costellazioni. — I nomi delle stelle.

223. In tempi antichissimi, e probabilmente per opera dei Caldei, le stelle furono aggruppate in costellazioni, a ciascuna delle quali fu assegnato un nome. Della maggior parte di questi nomi è ora difficile assegnare l’origine e la ragione.

Fra le costellazioni, notissime sono quelle che il Sole attraversa, come abbiam detto nel paragrafo XI [p. 205 modifica]del capitolo primo, in grazia del suo corso annuale apparente lungo l’eclittica. Sono le costellazioni zodiacali, e Zodiaco si chiama la zona di cielo che le comprende; ne abbiamo già enunciati i nomi (paragrafo appena citato) parlando del moto apparente annuo del Sole.

La zona zodiacale divide il cielo in due parti, una posta a settentrione, l’altra ad ostro; diconsi boreali o settentrionali le costellazioni a nord dello Zodiaco, australi o meridionali quelle a sud di esso.

224. Oltre alle 12 costellazioni zodiacali, noi abbiamo dunque le seguenti costellazioni boreali:

Grande Orsa Serpente
Pìccola Orsa Saetta
Dragone Aquila
Cefeo Delfino
Boote Piccolo Cavallo
Corona boreale Pegaso
Ercole Andromeda
Lira Triangolo
Cigno Giraffa
Cassiopea Levrieri
Perseo Volpe coll’Oca
Auriga o Cocchiere Leone minore
Chioma di Berenice Lucertola
Serpentario od Ofiuco Lince


e abbiamo le seguenti costellazioni australi, di cui una parte è d’invenzione moderna:

Balena Cane minore
Orione Nave argo
Eridano Idra
Lepre Cratere o Tazza
Cane maggiore Gru

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Fenice Ottante
Tucano Mensa
Indiano Idro
Corvo Mosca
Centauro Compasso
Lupo Triangolo australe
Altare Eldorado
Corona australe Orologio
Pesce australe Reticolo
Rinoceronte o Unicorno Pittore
Croce australe Norma
Pavone Telescopio
Colomba Cielo
Pesce volante Microscopio
Camaleonte Scultore
Uccello di paradiso Fornello chimico
Scudo di Sobieski Macchina pneumatica
Sestante Bussola


225. Per imparare a conoscere le posizioni delle costellazioni o delle stelle principali coi loro nomi è necessario provvedersi di una carta o planisfero celeste, e raccomandarsi a qualche persona che additi una costellazione più rimarchevole da cui cominciare il confronto tra la carta ed il cielo. Una delle più opportune a questo fine è, per i paesi nostri, la costellazione della Grande Orsa o Carro maggiore nelle sere d’estate, la costellazione di Orione nelle sere d’inverno.

226. Per distinguere le stelle più brillanti di una medesima costellazione si usano le lettere dell’alfabeto greco, e si dice α (alfa) la stella più brillante, β (beta) la seconda, γ (gamma) la terza in ordine di splendore, ecc. Cosi α della Lira significa la stella più brillante della costellazione della Lira, e β del Cigno indica la seconda fra le stelle di questa costellazione in ordine di splendore. Qualche volta l’ordine degli splendori non è [p. 207 modifica]esattamente osservato, ma bisogna in ogni caso attenersi alle lettere segnale sulla Carta celeste.

227. I Greci e gli Arabi hanno fatto uso di nomi speciali per le stelle più brillanti, alcuni dei quali si sono conservati fino al nostro tempo; importa conoscerli. Sono:

Arturo ossia α di Boote
Gemma α della Corona boreale
Vega α della Lira
Deneb α del Cigno
Capra α dell’Auriga
Algol β di Perseo
Altair α dell’Aquila
Aldebaran α del Toro
Castore α dei Gemelli
Polluce β dei Gemelli
Regolo α del Leone
Denebola β del Leone
Spica α della Vergine
Antares α dello Scorpione
Betelgeuze α di Orione
Rigel β di Orione
Sirio α del Cane maggiore
Procione α del Cane minore
Fomalhaut α del Pesce australe
Canopo α della Nave Argo
Achernar α dell’Eridano

Fra queste, Sirio o α del Cane maggiore è di gran lunga la più brillante: viene in secondo luogo Canopo o α di Argo, che è invisibile nelle nostre latitudini per la sua troppa vicinanza al polo antartico.

228. Non per il suo splendore, ma per la sua posizione ed importanza, si geografica che nautica, ha meritato un nome speciale anche la stella α dell’Orsa minore, la quale si chiama più spesso [p. 208 modifica]stella polare, od anche solo Polare, perchè di tutte le stelle visibili ad occhio nudo, è la più vicina al polo artico. Questa circostanza fa si ch’essa tanto poco apparentemente si sposta che non sembra cambiar di sito durante la rotazione diurna della sfera celeste.

La Polare segna, rispetto all’orizzonte, una direzione poco men che fissa, che è quella del nord, o settentrione, per tutti i luoghi dell’emisfero settentrionale della Terra.