Astronomia/Capitolo quinto/4
Questo testo è completo. |
◄ | Capitolo quinto - 3 | Capitolo quinto - 5 | ► |
§ IV.
Le stelle temporarie o «nuove.»
213. Sono stelle che subitamente appaiono in cielo, e che a gradi a gradi, nel giro di pochi mesi, scompaiono.
Sono celebri in astronomia, ed eccitarono la più viva curiosità del pubblico, le stelle nuove del 1572 e del 1604. Relativamente numerose ed oggetto di osservazioni fredde ed attente sono le stelle nuove del tempo nostro, quelle subitamente apparse in cielo nel 1848, nel 1866, nel 1876, nel 1885, nel 1889, nel 1892, nel 1901, per limitare l’enumerazione alle maggiori nuove divenute visibili all’occhio nudo.
Appartengono queste stelle nuove, che più propriamente dovrebbero dirsi temporarie, alla categoria delle stelle variabili, delle quali sarà trattato nel paragrafo seguente.
Alcuni, pensando olle grandi eruzioni di gas idrogeno osservate sul Sole, spiegarono le stelle nuove ammettendo in esse l’eruzione e l’incendio di una potente massa di idrogeno; conseguenza prima di questo incendio sarebbe un altissimo grado di calore e di splendore che renderebbe le stelle di un tratto visibili; conseguenza seconda sarebbe che, desso incendio spegnendosi, le stelle si raffredderebbero, perderebbero a poco a poco il loro splendore e diventerebbero invisibili.
Questa ipotesi non è più sostenibile. I fatti osservati nelle stelle nuove ultimamente apparse, in ispecie nella memorabile stella del 1901, Nova Persei, dimostrarono essere impossibile pensare che nelle stelle nuove trattisi o dell’esplosione di corpi solidi, o di immani eruzioni vulcaniche, o di mondi in fiamme.
Si ammette oggi con qualche fondamento che l’avvicinarsi o lo scontrarsi di due astri sia la causa prima e plausibile delle stelle temporarie o nuove.
Questo ammesso in generale, suppongono alcuni che dei due corpi cosmici, i quali si scontrano o si avvicinano, l’uno sia una stella l’altro una nebulosa. In tale supposizione ogni stella nuova deriverebbe da un intenso processo di conflagrazione, prodotto da ciò che una stella nella sua corsa attraverso gli spazii cosmici incontrerebbe una grande massa nebulare o pulverulenta o gasosa.
Pensano altri che lo scontro di due grandi astri, oppure quello di un grande astro e di una nebulosa non possa essere la causa vera delle stelle nuove. Secondo costoro le stelle nuove derivano ancora da uno scontro, ma dallo scontro di due fiumane cosmiche, di due correnti meteoriche. La subitanea luce delle stelle nuove, i fenomeni che l’accompagnano e la seguono dipenderebbero in questa ipotesi da una interpenetrazione di due o più sciami di meteoriti.
Non è a credersi che l’una o l’altra di queste nuove ipotesi risolvano in modo esauriente il controverso problema dell’origine delle stelle nuove, e l’attraentissima questione in esso implicitamente compresa dell’evoluzione fisica delle stelle in generale. Questa rimane tutt’ora oscura; molti fatti rimangono a spiegare fra gli osservati nelle stelle nuove.