Armato il ciel di tuoni e lampi ardenti
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Questo testo fa parte della raccolta Giacomo d'Aquino
III
LA TEMPESTA
Armato il ciel di tuoni e lampi ardenti,
e col volto cruccioso oltre l’usato,
vibrò da l’arco suo, fremendo irato,
contro la terra i fulmini pungenti.
Tolsero i nembi e le pruine e i venti
allo stelo le frondi e l’erba al prato;
e tonando da l’uno e l’altro lato,
cruda guerra tra lor fean gli elementi.
Da l’arenoso letto, ecco, il mar esce,
ed ingombrando il mondo or vaga errante
fra l’onde il cervo, or tra bei fiori il pesce;
e tra diluvi e tra tempeste tante,
con gl’infocati lampi il giel si mesce,
e tra le nevi il cielo è fiammeggiante.