Aridosia/Atto terzo/Scena terza

Atto terzo
Scena terza

../Scena seconda ../Scena quarta IncludiIntestazione 27 aprile 2008 75% Teatro

Atto terzo - Scena seconda Atto terzo - Scena quarta

Lucido, Tiberio e Livia

Lucido
Che vi feci?
Tiberio
Quel che io non pensai mai; se tu sapessi il dispiacere ch’io aveva quando sentiva la voce di Aridosio, aveva quasi più paura di lui che ei di noi; mi tremavano le ginocchia, che io non poteva stare ritto.
Lucido
Oh gran disgrazia la tua, che non ti stesse ritto.
Tiberio
Adesso sì che mi piace il parlare, ma allora ti prometto che non ne aveva voglia.
Lucido
E che avevi paura, quando Lucido era presente?
Tiberio
E questo era quanto conforto aveva.
Livia
E io, Lucido, benchè l’obbligo mio nulla rilievi, pure obbligata ti sono, quant’esser possa donna ad uomo.
Lucido
Obbligata hai tu da essere a costui, che ti ha liberata dalle mani di siffatto Ruffo, e di poi non t’ha fatto dispiacere nessuno ch’io sappia.
Livia
Dove l’obbligo è sì grande, che le parole non bastino a significarlo, è meglio tacersi, aspettando l’occasione di dimostrarlo con fatti.
Tiberio
E non lo farebbe appena il cielo, che non fossi quella nobile figliuola che si stima.
Lucido
E’ sarà buono a non perder tempo, perchè credo che siano presso a venti ore, e il Ruffo verrà prima d’un’ora a richiedere i denari che non ci ha promesso. Credi che io caverò quindici scudi di questo rubino?
Tiberio
Io l’ho sempre sentito stimare trenta.
Lucido
Torneranno appunto, perchè se n’ha a dare due al prete, e tre che avanzino saranno del povero Lucido.
Tiberio
Egli è ragionevole.
Lucido
Io voglio adesso andarlo a vendere, che il Ruffo non è uomo da voler gioie.
Tiberio
E noi che farem Lucido?
Lucido
Andatevene in casa Marcantonio, tanto che la cosa del Ruffo sia assettata; poi ve ne potrete andare in villa, e costei si potrà stare in casa quel tuo amico lì vicino, e a tuo padre sarà poca fatica a dare ad intendere che tu sia stato sempre lassù.
Tiberio
Se ti pare.
Lucido
Sì, togliete le chiavi della camera terrena d’Erminio e serratevi dentro; io anderò a fare questa faccenda. Ma udite, ch’io sento aprir la porta; andatevene di qua e entrate per l’uscio di dietro.