Aridosia/Atto terzo/Scena seconda

Atto terzo
Scena seconda

../Scena prima ../Scena terza IncludiIntestazione 27 aprile 2008 75% Teatro

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Aridosio, ser Iacomo, Lucido che parla per spiriti

Aridosio
Io son venuto innanzi per vedere se la lastra sta bene, ch’io non posso vivere se ad ogni poco non gli do un’occhiata: ma poi che non si vede nessuno, voglio rivedere anche una volta la borsa così di fuori. O lastra! tu non sei peso dalle mie braccia; appunto nel modo, ch’io la messi si ritrova, nè la voglio toccare altrimenti. O Fogna mia dolce, serbamela anco un’ora, benchè noi abbiamo ad esser qui in luogo, che io ti vedrò sempre! Ma ecco il prete, che m’avrà visto chinato; per mia fè, che mi bisogna trovare una scusa.
Iacomo
Aridosio mi disse che sarebbe qui e non ce lo vedo.
Aridosio
Ah, ah, io l’ho trovato. Ser Iacomo, mi era chinato per ricorre un sasso.
Iacomo
Voi siete qua: io non v’avea visto; che dite voi di sasso?
Aridosio
Da che non m’aveva visto la rivolterò in qualche bel passo. Dico che son venuto passo passo.
Iacomo
Voi avete fatto bene per non vi riscaldare, che voi siete a cotesto modo sciorinato.
Aridosio
Che volete voi far di quel lume?
Iacomo
Egli è buono a mille cose.
Aridosio
Dite a che, ser Iacomo.
Iacomo
A far lume, ad accendere il fuoco e altre faccende.
Aridosio
Eh, voi non m’intendete; dico se gli è buon per gli spiriti.
Iacomo
Per gli spiriti egli è pessimo e doloroso.
Aridosio
Oh perchè l’avete voi portato?
Iacomo
Per dar loro il mal anno e la mala Pasqua.
Aridosio
Ah, ah, io vi ho inteso; voi parlate troppo astutamente: che cosa avete voi in quella secchia?
Iacomo
Acqua.
Aridosio
Pur per gli spiriti?
Iacomo
Oh voi mi domandate delle gran cose.
Aridosio
Non vi maravigliate, che io non ho mai visto scomgiurare, diavoli.
Iacomo
Non stiamo più a perder tempo, avviamoci in là.
Aridosio
Oh quanto ci abbiamo noi accostare alla casa?
Iacomo
Accanto alla porta.
Aridosio
Non già io, ch’io non vo’ venir tanto in là.
Iacomo
Oh, perchè?
Aridosio
Perchè tirano giù tegoli, mattoni, ohimè, che mi guastano tutta la mia casa.
Iacomo
Non dubitate, che mentre siete meco non vi faranno dispiacere nessuno.
Aridosio
Promettetemelo voi?
Iacomo
Sì, prometto.
Aridosio
Alzate la fè.
Iacomo
Per questa croce; accostiamoci adunque; qui sta bene.
Aridosio
Oh Dio, non potreste voi far questa cosa senza me?
Iacomo
Bisogna che il padrone della casa sia presente, e ho bisogno che mi aiutiate in assai cose; pigliate questa candela in mano. Vedi uomo da tener candele; pare un moccolo in un candelliere: tenetela un po’ più ritta, che io non voglio che mi ardiate la barba per questo.
Aridosio
Cercate come mi batte il cuore.
Iacomo
Io vel credo senza giurare, chè queste cose fanno così: ma non abbiate paura mentre avete cotesto lume in mano: accostatevi più in qua, più ancora, un po’ più: orsù, inginocchiatevi: che vi guardate voi di dietro? Tenete là questa candela, come voi l’avete a tenere; voi mi parete balordo, che non badate voi a quello che avete a fare?
Aridosio
E s’io ho paura?
Iacomo
A questo non è rimedio; dite il Pater nostro e l’Ave Maria, che io comincio a scongiurare.
Aridosio
Ave Maria.
Iacomo
Ditela piano, che non mi date impaccio.
Aridosio
Oh non mi sentiranno.
Iacomo
Basta, che sentano me: Hanc tua Penelope lento Tibi mittit, Ulysse, Nil mihi rescribas; at tamen ipse veni.
Aridosio
Parlate in volgare, che non vi debbono intendere in latino.
Iacomo
Sarà il meglio. O di casa, o spiriti maledetti, io vi comando da parte di Aridosio, che voi usciate di costà.
Aridosio
Dite pur da vostra.
Iacomo
Attendete a dire l’Ave Maria, e lassate scongiurare a me. Io vi comando da parte mia, che son prete, che usciate di costà. (Fanno rumore).
Aridosio
Non più, non più, non più, ser Iacomo.
Iacomo
O volete che n’escano o no; a quest’altro scongiuro gli caccio via. Io vi comando da parte di San Giusto, che voi vi partiate di cotesta casa.
Lucido
Noi non ci vogliamo partire.
Iacomo
Vedi che rispondesti.
Aridosio
Oh mi si raccapricciono tutt’i capelli.
Iacomo
Cotesta candela sarà prima logora, che noi abbiamo finito l’opera; tenetela su. Io vi comando, spiriti maligni, da parte di quel medesimo, che mi diciate per quello che voi siate entrati costà entro.
Lucido
Per la miseria di Aridosio.
Aridosio
Pigliate un po’ questa candela, ch’io ho bisogno di fare una faccenda.
Iacomo
Badate costì, se volete; io ho più briga di voi, che dei diavoli.
Aridosio
Io mi vergogno di farlo.
Iacomo
Fatela costì; se voi vi partite un braccio di ginocchioni, io me n’andrò con Dio, e lasserò stare gli spiriti tanto che venga loro a noia.
Aridosio
Oh, non vi adirate per questo. Io starò tanto quanto voi vorrete.
Iacomo
Io vi comando da parte di Santa Cristiana, che voi usciate di costì.
Lucido
Noi usciremo, noi usciremo.
Iacomo
Or vedi, che la intendeste; che segno darete voi, pel quale noi possiamo conoscere, che ne siate usciti?
Lucido
Rovineremo questa casa.
Aridosio
No, no, stiansi più presto dentro.
Iacomo
Non ci piace questo segno, fatecene un altro.
Lucido
Caveremo quell’anello di dito ad Aridosio.
Aridosio
Son dei maledetti; io ho i guanti; m’hanno visto l’anello; non voglio cotesto, che non me lo renderebbero poi mai più.
Iacomo
Nè questo ci piace, un altro bisogna.
Lucido
Entreremo addosso ad Aridosio.
Aridosio
Addosso a me? io me ne maraviglio.
Iacomo
Voi non avete turato tutt’i luoghi appunto; se volessero vi entrerebbero addosso per tutta la persona; ma non dubitate, che senza mia licenza non si partirebbero di lì; state su ritto, e ripigliate la candela e vedete: un di questi tre segni vi bisogna pigliare; eleggete qual vi piace.
Aridosio
Nessuno non me ne piace: fatevene dare un altro.
Iacomo
Io non gli posso costringere a dare più che tre segni.
Aridosio
Non se ne possono eglino andare senza dar segni?
Iacomo
E diranno d’andarsene e non se n’andranno,
Aridosio
Stianvisi e verrà forse loro a noia.
Iacomo
Voi siate pur semplice, che a posta d’un anello, che val dieci scudi, vogliate perdere una casa che ne val cinquecento.
Aridosio
Dieci scudi? e’ mi sta bene in più di trenta, ed è l’antichità nostra.
Iacomo
Adunque non volete voi che si partano: io l’ho intesa.
Aridosio
Io voglio; ma......
Iacomo
E’ non si può far altro, vi dico.
Aridosio
Ben, io voglio che si obblighino a rifarmi tutt’i danni che m’hanno fatto in casa.
Iacomo
Questo è ben ragionevole, e lassatene il carico a me.
Aridosio
Faran eglino male a me cavandomelo di dito?
Iacomo
Niente.
Aridosio
Non si potrebbe metterlo in dito a voi?
Iacomo
No, che bisogna che sia cavato d’un dito della vostra mano.
Aridosio
Io non vorrei che mi sgraffiassero; come potremo noi fare?
Iacomo
Potrebbesi tagliare la mano e gittarla là che lo cavassero a lor bell’agio.
Aridosio
Cotesta pazzia non farò io; ma mi chiuderò ben gli occhi per non gli vedere.
Iacomo
Aspettate; io vi legherò questa berretta dinanzi agli occhi, che voi non vedrete, nè sentirete nulla.
Aridosio
Graffierannomi le mani?
Iacomo
Appunto state voi a vostro modo.
Aridosio
Messer sì.
Iacomo
Tenete la candela da quest’altra mano.
Aridosio
Or bene.
Iacomo
Chiamogli io?
Aridosio
Fate voi.
Iacomo
Noi siamo contenti che voi caviate l’anello ad Aridosio, promettendoci sopra la fede vostra di rifare tutti i danni che costà dentro voi aveste fatti.
Lucido
Così promettiamo.
Iacomo
Venite dunque via, e non gli fate nè male nè paura: non vi discostate, Aridosio, e non temete, che io son con voi, dite pure il qui habitat, e state di buona voglia. Spirito, cava presto e vatti con Dio.
Aridosio
Io ho paura che facciate come il Gonnella.
Iacomo
Voi pensate assai ragionevolmente; state sopra di voi, e andiamo in casa a ribenedirla con quest’acqua, ma non vi levate la berretta dagli occhi, che sono ancor qui intorno.
Aridosio
Dite loro che se ne vadano affatto.
Iacomo
Se n’andranno bene, venite pure in casa.
Aridosio
Menatemi, ch’io non percuota in qual cosa.
Iacomo
Attaccatevi a me.