Aridosia/Atto quinto/Scena sesta

Atto quinto
Scena sesta

../Scena quinta ../Scena settima IncludiIntestazione 28 aprile 2008 75% Teatro

Atto quinto - Scena quinta Atto quinto - Scena settima

Lucido, Erminio, Marcantonio

Lucido
E’ pare, che la sorte voglia, che quando s’ha bisogno d’uno, e’ non si trovi mai.
Erminio
Chi domine è colui che cerca di voi?
Lucido
Non è in casa nè in piazza.
Marcantonio
Oh chiamalo; è Lucido.
Erminio
Oh Lucido.
Lucido
Quello è Erminio.
Erminio
Dove guardi? noi siam qua.
Lucido
Oh Erminio mio, e ;Marcantonio: : voi cercavo, padrone.
Erminio
Che ci è di buono?
Lucido
Bonissime novelle ci sono: quello che è venuto da Tortona, messer ;Alfonso: , è il padre di Livia, e si sono riconosciuti e fatte amorevolezze grandissime, con tanta tenerezza, che non che essi non hanno potuto tener le lagrime, ma nè ancora quelli, che erano dattorno, e in ultimo messer ;Alfonso: ha pregato Tiberio, che dappoi ch’egli ha avuto le verginità della figliuola, gli piaccia ancora torla per moglie; e gli ha promesso in dote sei mila scudi, in modo che Tiberio è quasi impazzito d’allegrezza, e non ha altra paura, se non che la sciagurataggine di suo padre non voglia che la tolga, e ha disegnato di darli due mila ducati della sua dote, acciocchè egli abbia a consentire, e però mi ha mandato qui a pregarvi che vogliate essere con Aridosio, e disporlo a questa cosa.
Marcantonio
Se sta così, non bisognerà troppo pregarlo, chè due mila ducati farebbono tor moglie a lui.
Lucido
Ella sta come io ve la dico.
Marcantonio
Non si affatichi tanto con le promesse, che per manco mi obbligo farglielo fare, ma Tiberio doveva pur almanco venire in fin qua.
Lucido
E’ vorrebbe, che voi foste quello che movesse suo padre.
Erminio
Questo mi pare il dì de’ parentadi.
Marcantonio
Quest’altro farà, che noi potrem servire Cesare; perchè ad Aridosio basta di trovare i suoi due mila ducati, e mille basterà che gliene dia Tiberio, che serviranno per la dote di Cesare, e così si contenterà l’uno e l’altro.
Erminio
Voi avete ben pensato: ma di grazia, mandiam per Cesare, e parliamo a lui di questa cosa d’Aridosio, acciocchè noi possiamo fare un tratto tre paia di nozze.
Marcantonio
Lucido, va, e di’ a Cesare che venga adesso qua, e che porti i due mila ducati.
Erminio
Va via, che sarà in casa.
Lucido
Io vo.
Marcantonio
Egli è stato una gran sorte, trovar la figliuola in capo a tanti anni.
Erminio
Gran sorte è stata quella di Tiberio, che cavato che si ha le sue voglie, trova un che gli dà sei mila ducati. Ma quale è stata maggior sorte della mia? In fine gli è meglio un’oncia di fortuna, che una libbra di sapienza.
Marcantonio
Tiberio ha paura che suo padre non voglia; quando egli intenderà di sei mila ducati, gli parrà un’ora mille anni.
Erminio
Io lo credo, per me, che benchè non abbiano a tornare in mano a lui, gli vuol pur gran bene; ma bisogna prima ragionar di Cesare che di nulla.
Marcantonio
Così farò.