Aridosia/Atto quinto/Scena quinta

Atto quinto
Scena quinta

../Scena quarta ../Scena sesta IncludiIntestazione 28 aprile 2008 75% Teatro

Atto quinto - Scena quarta Atto quinto - Scena sesta

Marcantonio e Erminio

Marcantonio
E’ mi par mill’anni di trovare Erminio.
Erminio
E’ mi pare, e non mi pare mio padre.
Marcantonio
Io non so s’io me li dico prima che la cosa sia acconcia, o ch’ell’abbia partorito.
Erminio
Egli è esso. Che domine ha egli fatto in là?
Marcantonio
Dove lo troverò adesso?
Erminio
Voglio intendere che cosa sia questa.
Marcantonio
Vo’ vedere s’ei fosse in casa.
Erminio
Dio vi dia la buona sera.
Marcantonio
Oh Erminio, io ti cercava, e ho da darti bonissime nuove.
Erminio
Dio il volesse!
Marcantonio
E forse migliori, che potessi avere, se poco fa mi disse il vero.
Erminio
Che, ha avuto licenza Fiammetta d’uscir fuora del monastero?
Marcantonio
Meglio.
Erminio
Che non è grossa?
Marcantonio
Meglio ancora.
Erminio
E che meglio? Padre mio, non mi so imaginare altro di meglio.
Marcantonio
Fiammetta ha fatto un bel putto.
Erminio
Oh misero! ma questa è la peggior nuova ch’io potessi avere.
Marcantonio
Lasciami finire, e perchè ella non è ancora monaca, come sai, che non ha fatto professione, la priora vuole che tu la pigli per moglie.
Erminio
Oh, voi volete la baia.
Marcantonio
Egli è quel ch’io ti dico, con questo, che mezza la eredità sia tua, e mezza delle monache, che ti toccherà in ogni modo cinque mila scudi.
Erminio
Questa mi par tanto gran cosa, ch’io duro fatica a crederla.
Marcantonio
Ah, ah, credi tu ch’io volessi la burla di questa cosa, a questo modo? e più là ti dico, che quando tu non la volessi, ti forzerebbe a torla, che tu non te ne potresti difendere.
Erminio
Io credo le leggi; o Dio, padre mio, e chi è più di me felice?
Marcantonio
Pensa tu.
Erminio
E chi ha menato la pratica?
Marcantonio
Io, che come intesi lei aver partorito, subito me ne andai dalla priora, che la trovai più superba che un toro; e l’ho lasciata come un agnello, e abbiamo conchiuso questa cosa.
Erminio
Oh padre mio, quanto vi sono per ciò obbligato, più che se m’aveste adottato un’altra volta.
Marcantonio
Manderemo domattina a levarla di là, ch’ella vi sta a disagio.
Erminio
Oh Dio, che mutazione è questa in un punto! dove io era infelicissimo, e temeva di ora in ora di venir più infelice, son diventato felicissimo, tanto ch’io non muterei lo stato mio a quel d’un principe.
Marcantonio
E’ non è però d’avvezzarsi a far simili disordini, perchè se questo t’è ito bene, è stato tua sorte.
Erminio
Sorte no, ma sapere, e avvedimento vostro; però io vi son doppiamente obbligato, prima, che mi avete liberato da un dolore e da un’angoscia maggiore che mai io avessi; secondo, che mi avete fatto un piacere e una grazia, che altri che Dio, non me la può far maggiore.
Marcantonio
Non tante parole, bada a goderti la Fiammetta, poi ch’ella ti piace tanto, e fa in modo che l’opera mia non t’abbia più a profittare negli errori, che tu facessi, ma abbi a mente l’onore e la roba tua.
Erminio
M’ingegnerò con tutto il cuore, che la gioventù non mi faccia più declinare, come altre volte ha fatto, da quella ferma e buona intenzione che io ho di portarmi bene, e fare la voglia vostra.
Marcantonio
Tu sai bene se io so avere compassione a’ giovani.
Erminio
Io lo so, chè l’ho provato assai volte, nè voglio però, padre mio, fare come oggi si usa, che quando uno è contento e felice, non si ricorda nè d’amici, nè di parenti: adesso ch’io ho quel ch’io voglio, e ch’io son beato, tanto più mi vo’ ricordare di quello ch’io ho promesso a Cesare, il quale mi ha pregato graziosamente, ch’io vi preghi che voi operiate, ch’egli abbia questa mia sorella per mezzo di questi denari, ch’egli ha trovati, e certamente ch’ei desidera cose ragionevoli.
Marcantonio
S’ei mi dà in mano, mi obbligo ch’ei l’avrà stasera.
Erminio
Ei glien’ha da render la metà, l’altra è a parte della dota.
Marcantonio
Quest’è un altro parlare, ch’io non credo, che Aridosio ti voglia dare due mila scudi.
Erminio
Suo padre non vuole che la tolga con manco dota che quella.
Marcantonio
Qui sta il punto: tu sai che gli è più fatica a cavare denari di mano ad Aridosio, che la clava ad Ercole; pur proverò oggi che ho buona mano a far parentadi.