Aridosia/Atto quarto/Scena quinta
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Lorenzino de' Medici - Aridosia (1536)
Atto quarto
Scena quinta
Scena quinta
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Paulino, Erminio, Pasquina
- Paulino
- Signore.
- Erminio
- Sempre vuoi ch’io t’abbia a chiamar cento volte; è gran cosa questa. Va, trova quattro fiaschi di trebbiano, e portateli fra voi due alla Fiammetta.
- Paulino
- Signor sl.
- Erminio
- Andate presto, ch’io desidero la risposta, che importa assai.
- Paulino
- Bè, io anderò pur adagio, ch’io ho trottato tutto il dì.
- Erminio
- Io v’aspetto in casa.
- Pasquina
- Oimè, l’è pur una mala cosa l’esser serva; or ch’io sono stanca morta, mi convien andare a Santa Susanna, e poi forse ci arò a ritornare, e così fo ogni giorno. Al manco si facesse egli la festa di San Saturno, come si faceva al tempo antico, che concedeva, che per otto dì le serve e i servidori diventavano padroni, e essi servi e servidori; a me toccherebbe ad esser mona Lucrezia, e vorrei star quegli otto dì sempre nel letto con qualche mio innamorato.
- Paulino
- Mona ;Pasquina: , togliete questi fiaschi.
- Pasquina
- Non hai tu le mani?
- Paulino
- E i piedi ho.
- Pasquina
- Potrai tu adunque andare a portargli, che io ho altro da fare; non ti disse il padrone che gli portassi tu?
- Paulino
- Madonna no, ma che li portassimo fra noi due.
- Pasquina
- Io ti so dire che tu sei cima: orsù, portane tre e io ne porterò uno, chè son vecchia.
- Paulino
- E’ non ne sarà altro: io gli ho portati fin qui; portategli fin là voi, e così fra noi due gli avrem portati.
- Pasquina
- Alla croce di Dio, che se tu non gli porti, io ti farò dar delle staffilate, e dirò che tu non gli abbia volsuti portare per andar a giuocare.
- Paulino
- E io dirò quel che voi mi faceste l’altra notte, quando dormii con voi.
- Pasquina
- E che ti feci, ladroncello?
- Paulino
- Che mi toccavate voi?
- Pasquina
- Levatimi dinanzi, sciagurato, che postù arrabbiare!
- Paulino
- Oh porta i fiaschi da te, scanfarda.
- Pasquina
- Va poi, e fidati di questi morbetti: e’ ridicono ogni cosa: io m’era messa bene, ti so dire: e pur bisogna qualche volta trastullarsi; ma lasciami andare a portar queste cose, che son badata pur troppo, innanzi che questi, che vengono di qua, che paiono smarriti, mi dimandin la strada, e mi tengano anche un pezzo a parole.