Aridosia/Atto quarto/Scena quarta
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Lorenzino de' Medici - Aridosia (1536)
Atto quarto
Scena quarta
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Mona Pasquina, Erminio
- Pasquina
- Io vedo là il mio padrone che ha la febbre calda.
- Erminio
- Oh Dio aiutaci!
- Pasquina
- Basterebbe, se fusse innamorato di me.
- Erminio
- Oimè, io sono udito.
- Pasquina
- Io ti farei camminar cento miglia per ora, alla fè.
- Erminio
- Oh l’è quella pazza di nona ;Pasquina: : che bisbigli tu?
- Pasquina
- Dico ch’io trattava meglio i miei innamorati, che non fa la Fiammetta voi.
- Erminio
- Guarda chi vuol metter bocca nella Fiammetta mia? E chi fu innamorato di te, se non fu il boia?
- Pasquina
- Qual boia? fate conto ch’io non ho quella cosa come l’altre?
- Erminio
- Ma che fai tu qui a quest’ora?
- Pasquina
- Dove mi avevi voi mandata?
- Erminio
- Tu sei già stata a casa mona Costanza.
- Pasquina
- Che vi credete? Si trovano poche mone Pasquine.
- Erminio
- E massime belle come te.
- Pasquina
- S’io non son bella, mio danno; oh voi m’avete stracca! sempre mai mi state a dir mille ingiurie.
- Erminio
- Dov’è la lettera?
- Pasquina
- Toglietela.
- Erminio
- Portala adesso alla Priora, poi va alla maestra della Fiammetta, e dille che se la Priora è contenta, ti mandi subito a me, e io manderò chi la porti.
- Pasquina
- Che porti chi?
- Erminio
- Di’ a questo modo, ella ti intenderà bene; diavolo, che tu non tenga a mente!
- Pasquina
- Io tengo benissimo.
- Erminio
- Basta, va via, cammina.
- Pasquina
- Uh, signore.
- Erminio
- Aspetta; io vo’ che tu porti un’altra cosa. ;Paulino: , eh ;Paulino: ; non odi sciagurato? o là!