Sonetti lussuriosi (edizione 1986)/Libro primo/XI
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Pietro Aretino - Sonetti lussuriosi (1526)
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Apri le coscie, acciò ch’io vegga bene
il tuo bel culo e la tua potta in viso;
culo da far mutar un cazzo d’aviso!
Potta che i cuori stilli per le vene.
Mentre ch’io vi vagheggio egli mi viene5
capriccio di pasciarvi a l’improviso,
e mi par esser più bel che Narciso
nel specchio ch’il mio cazzo allegro tiene.
- Ai ribalda, ai ribaldo in terra e in letto!
Io ti veggio, puttana! e t’apparecchia,10
ch’io ti rompa doi costole del petto.
- Io te n’incaco, franciosata, vecchia,
che per questo piacere arciperfetto
intrarei in un pozzo sanza secchia.
E non si trova pecchia15
ghiotta dei fiori, com’io d’un nobil cazzo,
e no ’l provo ancho, e per mirarlo sguazzo.