Sonetti lussuriosi (edizione 1986)/Libro primo/X
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Pietro Aretino - Sonetti lussuriosi (1526)
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Io ’l voglio in cul. - Tu mi perdonerai,
o Donna, non voglio far questo peccato,
perché questo è un cibo da prelato,
ch’ha perduto il gusto sempre mai.
- Deh! mettetel’ qui! - Non farò! - Sì, farai.5
Perché? non s’usa più da l’altro lato,
Id est in potta? - Sìm, ma egli è più grato
il cazzo dietro che dinanzi assai.
- Da voi io vo lasciarmi consigliare
il cazzo è suo, e se ’l vi piace tanto,10
com’a cazzo gli avete a comandare.
- Io l’accetto, ben mio: spingel’ da canto
più su, più giù, e va senza sputare.
O cazzo buon compagno, o cazzo santo!
- Toglietel’ tutto quanto.15
- Io l’ho tolto entro più che volentiere,
ma ci vorrei stare un anno a sedere!