Antigone (Sofocle - Romagnoli)/Quinto stasimo

Quinto stasimo

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Sofocle - Antigone (442 a.C.)
Traduzione dal greco di Ettore Romagnoli (1926)
Quinto stasimo
Quinto episodio Esodo
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QUINTO CANTO INTORNO ALL’ARA


coro
Strofe I
Orgoglio di Sèmele1, Dio dai molteplici
1220nomi, figliuolo di Giove
signore del tuono, che Italia proteggi, che regni
sui piani ospitali d’Elèusi
a Dèmetra sacri, che presso
il molle fluir dell’Ismeno,
1225in Tebe dimori,
che te vide nascere, presso
la stirpe del drago selvaggio!

Antistrofe I
Il fumo corrusco del duplice vertice,
dove le Ninfe coricie
1230baccanti s’aggiran, te mira, te l’onda castalia.
E i clivi dei monti di Nisa
che d’ellera han chiome, e la verde
pianura ferace di grappoli.

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fra un evio clamore
1235di cantici sacri t’inviano
di Tebe a mirar le contrade.

Strofe II
Di Tebe a te cara piú molto
che ogni altra città,
al par di tua madre, dal folgore spenta.
1240Ed ora, da morbo veemente
ella è tutta invasa.
Col pie’ salvatore
tu valica il giogo parrasio,
o il gorgo sonante del mare.

Antistrofe II
1245Oh duce degli astri dall’alito
di fiamma, che i riti
notturni presiedi, figliuolo di Giove,
or mostrati insieme alle Tíadi
di Nisa, che ebbre
1250ti seguono, e intera
la notte danzando, delirano
per Bacco dator di fortuna.




  1. [p. 339 modifica]Pag. 316, v. 1219. - L’orgoglio di Semele, è Bacco, dio di Tebe.