fra un evio clamore 1235di cantici sacri t’inviano
di Tebe a mirar le contrade.
Strofe II
Di Tebe a te cara piú molto
che ogni altra città,
al par di tua madre, dal folgore spenta. 1240Ed ora, da morbo veemente
ella è tutta invasa.
Col pie’ salvatore
tu valica il giogo parrasio,
o il gorgo sonante del mare.
Antistrofe II 1245Oh duce degli astri dall’alito
di fiamma, che i riti
notturni presiedi, figliuolo di Giove,
or mostrati insieme alle Tíadi
di Nisa, che ebbre 1250ti seguono, e intera
la notte danzando, delirano
per Bacco dator di fortuna.